Nei giorni scorsi il primo ministro danese Mette Frederiksen ha annunciato l’abbattimento di tutti gli oltre 15 milioni di visoni del paese, a causa di una mutazione del Covid, trasmesso da questi animali a 12 persone a settembre, che potrebbe minacciare l’efficacia del vaccino
L’Oms fa sapere che c’è anche l’Italia tra i sei Paesi che hanno segnalato casi di Covid-19 negli allevamenti di visoni. Gli altri sono Danimarca, Olanda, Spagna, Svezia e Stati Uniti. La notizia era stata anticipata a fine ottobre dall’associazione animalista Lav, secondo cui l’allevamento focolaio dove si sono registrate le prima positività si trova in Lombardia. A preoccupare è il fatto che in questi animali il virus muta. E il nuovo ceppo, come ha verificato la Danimarca che nei giorni scorsi ha annunciato l’abbattimento di tutti gli oltre 15 milioni di visoni del paese, quando viene ri-trasmesso all’uomo provoca una minore efficienza degli anticorpi umani che potrebbe minacciare l’efficacia del vaccino.
La mutazione di un virus è banale e spesso innocua, secondo la comunità scientifica. Ma “questa variante, chiamata Cluster 5, presenta una combinazione di mutazioni che non erano state osservate prima”, e “le implicazioni dei cambiamenti identificati in questa variante non sono ancora del tutto comprese“, spiega l’Oms. I risultati preliminariindicano che questa particolare variante associata al visone, identificata sia nel visone che nei 12 casi umani, mostra “una sensibilità moderatamente ridotta agli anticorpi neutralizzanti“. Una seria minaccia, dunque, allo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19.
L’Oms chiede che vengano istituiti nuovi studi scientifici e di laboratorio per verificare questi risultati e capire quali potrebbero essere le conseguenze sullo sviluppo di trattamenti e vaccini. “Sebbene si creda che il virus sia collegato ai pipistrelli, l’origine del virus e l’ospite intermedio non sono stati ancora identificati”, ricorda l’organizzazione. Sars-coV-2, il virus che causa il Covid-19, è stato identificato per la prima volta in un essere umano nel dicembre 2019. Al 6 novembre ha colpito più di 48 milioni di persone causando oltre 1,2 milioni di decessi in tutto il mondo. Le prove disponibili suggeriscono che il virus sia trasmesso prevalentemente tra le persone attraverso goccioline respiratorie e lo stretto contatto, ma ci sono anche esempi di trasmissione tra esseri umani e animali.
Diversi animali che sono stati in contatto con esseri umani infetti, come visoni, cani, gatti domestici, leoni e tigri, sono risultati positivi. I visoni sono stati infettati in seguito all’esposizione di esseri umani infetti. I visoni possono agire come un serbatoio di Sars-CoV-2, trasmettendo il virus tra di loro e rappresentando un rischio di propagazione del virus dal visone alle persone. Inoltre, può verificarsi un ritorno, con trasmissione da essere umano a visone. Quando i virus si spostano tra le popolazioni umane e animali, possono verificarsi modificazioni genetiche nel virus.