Era stato denunciato dall’Ente nazionale di assistenza di volo (Enav) per rivelazione di segreto d’ufficio in concorso con un controllore dell’aeroporto di Linate, dipendente dell’Enav. Il tribunale di Milano, però, ha sancito che l'informazione rivelata, reperibile su alcuni siti Internet, non ha messo in pericolo la sicurezza dell’allora presidente del Consiglio
Aveva pubblicato sul suo blog informazioni sul volo di Stato usato da Matteo Renzi per andare in vacanza a Courmayeur con moglie e figli. Per questa ragione Paolo Nicolò Romano, deputato di recente espulso dal Movimento 5 stelle, era stato denunciato dall’Ente nazionale di assistenza di volo (Enav) per rivelazione di segreto d’ufficio in concorso con un controllore dell’aeroporto di Linate, dipendente dell’Enav. Il tribunale di Milano, però, mercoledì ha deciso di archiviare il fascicolo perché l’informazione rivelata, reperibile su alcuni siti Internet, non ha messo in pericolo la sicurezza dell’allora presidente del Consiglio. “Questo decreto ha confermato la piena legittimità dei miei comportamenti, che erano mirati a denunciare quello che personalmente continuo a ritenere un enorme spreco di soldi pubblici – dichiara il deputato passato ora al gruppo misto –. Un conto è utilizzare questi mezzi per spostamenti motivati da esigenze istituzionali, ben altra cosa è utilizzarli per portare la famiglia a fare la settimana bianca”.
Cos’era successo? Il 30 dicembre 2014 Renzi aveva preso un Falcon 900 dall’aeroporto di Roma Ciampino che, dopo uno scalo a Firenze per far imbarcare la famiglia, era atterrato sulla pista di Aosta in serata. Da lì, poi, si era spostato a Courmayeur per passare il Capodanno. Il 3 gennaio 2015, sul suo sito Internet, Romano pubblicava un post intitolato “Vacanze renziane” dando conto di questo volo di Stato utilizzato per andare in vacanza e sottolineando anche il costo di un’ora di volo di un Falcon 900: circa novemila euro. Al suo testo affiancava anche la fotografia di uno schermo di un radar col tracciato di un volo.
Renzi, dopo la pubblicazione, spiegava via Twitter che dietro c’erano ragioni dovute ai protocolli di sicurezza e così sostenevano anche fonti di Palazzo Chigi agli organi di informazione. Una risposta non sufficiente per Romano, che ha fatto un’interrogazione parlamentare prima e poi un esposto alla Corte dei conti poi contro il presunto spreco di denaro pubblico. Ben quattro anni dopo, però, il deputato ha ricevuto un avviso di garanzia: “Pensavo di aver svolto bene il mio lavoro di deputato di opposizione”, scriveva su Facebook nel febbraio 2019. A ottobre, la procura di Milano formulava la richiesta di archiviazione perché “la notizia divulgata, pur essendo ‘sensibile’, difetta del carattere di segretezza o riservatezza, dal momento che le informazioni sui tracciati dei voli (anche quelli di Stato) sono pubbliche e accessibili, facilmente reperibili su siti internet”.
“Non c’è stato nessun pericolo per il volo di Renzi perché Paolo Romano ha denunciato solo dopo che l’ex premier è atterrato”, spiega l’avvocato Alberto Pasta, che ha difeso il parlamentare. Il tribunale di Milano, il 4 novembre scorso, ha posto fine al procedimento decretando l’archiviazione e sottolineando inoltre che non c’è certezza che “la diffusione delle immagini sia ascrivibile” al funzionario dell’Enav denunciato dalla società e indagato insieme a Romano. “Mi spiace però constatare – conclude il deputato un tempo grillino – come il M5s non abbia più creduto in questa battaglia, abbandonando sia me che l’altra persona coinvolta in questo procedimento, nonostante le mie richieste di attivare una tutela legale, tramite il cosiddetto ‘scudo della rete’”.