E’ stata arrestata dopo un lungo interrogatorio la 17enne accusata di aver lanciato dalla finestra il neonato appena partorito. Davanti agli investigatori della Squadra Mobile di Trapani la ragazza ha confessato il gesto, raccontando di una gravidanza tenuta all’oscuro dei genitori. Adesso la minore si trova all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, piantonata dagli agenti di polizia. La Procura dei minori di Palermo ha chiesto al gip del Tribunale dei minori la convalida dell’arresto per omicidio volontario aggravato.
Il ritrovamento del cadavere del neonato era avvenuto nella mattinata di venerdì, intorno alle 11.30, all’interno di un complesso residenziale nella periferia di Trapani. A segnalare la presenza del neonato, con ancora il cordone ombelicale attaccato, sono stati due residenti della zona. Sul luogo sono intervenuti il personale del 118, gli agenti del commissariato di Trapani e della Scientifica. Il cadavere si trovava in prossimità della finestra della cameretta della minorenne che era ancora all’interno dell’abitazione.
Secondo i racconti raccolti dagli investigatori della Squadra Mobile, al momento del gesto la ragazza si trovava a casa con la madre e una collaboratrice domestica. Quest’ultima ha riferito di aver visto un rivolo di sangue uscire dal bagno, che però si trova dalla parte opposta della casa rispetto alla cameretta da cui avrebbe lanciato il neonato. Nessuno l’avrebbe vista attraversare l’abitazione, prima del gesto? La ragazza è stata condotta all’ospedale di Trapani mentre nel pomeriggio il cadavere del bimbo è stato trasferito all’Istituto di medicina legale di Palermo per l’autopsia. L’obbiettivo degli inquirenti è chiarire se il neonato sia morto prima o dopo l’impatto con il suolo.
Dopo le cure dei sanitari e l’esaurimento dell’anestesia, la giovane è stata interrogata – su delega dei pm della Procura dei minori di Palermo – dagli agenti della Squadra Mobile di Trapani, coordinati dal dirigente Emanuele Fattori. L’interrogatorio – in modalità ‘protetta’ e con l’assistenza di un legale – si è svolto all’interno del reparto ostetricia e ginecologia dell’ospedale. Sul luogo anche il procuratore aggiunto di Trapani, Maurizio Agnello. Nel corso dell’esame la ragazza avrebbe detto di aver tenuto quella gravidanza all’oscuro dei propri genitori per paura di una loro reazione e di aver fatto tutto da sola. La versione però non convince pienamente gli inquirenti.