“Prima della pandemia distribuivamo tra i 50 e gli 80 pasti. A marzo e aprile, ad uscita, ne abbiamo raggiunti 150 ed ora siamo tra i 90 e i 120. Purtroppo però il dato è destinato a salire.’’ A dichiararlo è Marzia Pierini, presidente del comitato del Municipio 5 della Croce Rossa italiana a Roma.

I volontari della Croce Rossa da anni lavorano sul territorio della capitale distribuendo, due volte a settimana, cibo, vestiti e dall’arrivo del Covid, anche mascherine, ai senza fissa dimora che abitano nella zona est della città e a quelli che dormono intorno alla stazione Termini. Tra di loro ci sono anche alcune persone che, come spiega Marzia, si sono ritrovate senza casa a partire da marzo/aprile e poi non sono più riuscite a ritrovare la vita che avevano un tempo, prima del Coronavirus.

“La nostra grande paura è che la seconda ondata riproduca quello che è già successo durante il primo lockdown, amplificando di più la situazione – dichiara Giorgio Carosi, referente dell’unità di strada del municipio 5 – temiamo di dover far fronte a un aumento massiccio delle persone, che si ritroveranno senza niente.’’

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