Colpo di scena a “Live-Non è la D’Urso”. Al termine del collegamento con Giorgia Meloni, Barbara D’Urso ha spiazzato la leader di Fratelli d’Italia con una richiesta fuori programma: “Una preghiera mia personale. Sai che ci conosciamo da moltissimi anni io e te. – ha detto la conduttrice – Non voglio una risposta ma devo farti una preghiera. Ti prego non ostacolate al Senato la legge contro l’omofobia. Ti prego. So che la pensi diversamente. È una cosa per cui io lotto da quindici anni. Ho buttato questa palla a te, sapendo che sei una persona intelligente e quindi sai di cosa sto parlando”.
La Meloni incredula ha subito cercato di rispondere: “Non è un tema che puoi aprire in chiusura quando non ho tempo per rispondere”. La replica della D’Urso è stata: “Ma no, non volevo aprire un tema ma era solo una mia richiesta”. Infine Meloni ha cercato di spiegare: “Combattiamo tutti l’omofobia, cosa diversa è fare una legge che diventa un modo per impedire che le persone pensino o dicano che l’utero in affitto non è una pratica di civiltà o per dire ai ragazzini delle elementari, ai quali giustamente non è mai stata portata l’educazione sessuale che oggi si debba spiegare cos’è un omosessuale. Io penso che a queste cose a quell’età ci debbano pensare le famiglie e non lo Stato. È un tema molto diverso dal tema dell’omofobia perché quella la combattiamo tutti”.
Cinque giorni fa la Camera ha approvato con scrutinio segreto la legge per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e le violenze contro le persone disabili. I sì sono stati 265, i no 193, gli astenuti 1. Contrari i partiti del centrodestra tanto che i deputati di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno protestato in Aula indossando un bavaglio. Al termine della dichiarazione di voto del rappresentante del gruppo, tutti i deputati hanno innalzato dei cartelli con la scritta “Libertà”, ed hanno urlato in coro ripetutamente “Libertà!” fino a quando il presidente della Camera Roberto Fico non ha chiesto l’intervento dei commessi per rimuovere i cartelli. Da qui la richiesta di Barbara D’Urso di non ostacolare l’iter del Ddl Zan anche al Senato.