L’avanzare del coronavirus in Italia ha reso la situazione “molto grave”, con diverse regioni “classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile“. È ormai da allarme rosso il report settimanale diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute. Gli esperti confermano che l’epidemia è in costante e rapido peggioramento, con sempre più regioni che si avvicinano ai più alti livelli di rischio per la salute pubblica, con il sistema sanitario già messo a dura prova. La maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario 3, ma sono in aumento le Regioni o Province Autonome in cui la velocità di trasmissione è già da scenario 4.
“Tutte le Regioni/PA – si legge – sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane. È essenziale rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni/PA”. Parallelamente all’aumento dei casi, si evidenziano sempre di più “forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA”, spiegano gli esperti dell’Iss riferendosi al periodo che va dal 15 al 28 ottobre, settimana in cui l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,72, con la maggior parte delle regioni che mostrano livelli medi sopra la soglia critica di 1,5. La Lombardia con 2,08 è la regione con l’Rt più alto nella settimana 26 ottobre – 1 novembre 2020. Seguono la Basilicata con 1,99, Piemonte con 1,97, Molise con 1,88. e la Provincia autonoma di Bolzano con 1,87. Tutte le altre regioni, comprese la Provincia autonoma di Trento, hanno Rt sopra a 1,5, tranne la Sardegna (1.24), le Marche (1.29), il Lazio (1.36), la Sicilia (1.4) e la Liguria (1.48).
Non a caso, anche nella settimana in esame si è registrato un ulteriore forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni a 523,74 per 100mila abitanti nel periodo 19 ottobre-1 novembre (contro 279,72 per 100mila abitanti nel periodo 12-25 ottobre). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 a 129.238.
Oltre alla difficoltà di arginare il diffondersi del virus, gli esperti dell’Iss spiegano che sta diventando sempre più difficile individuare le fonti di contagio: “Continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana contro 49.511 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/Pa”, scrivono. A questo si aggiungono le “criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza. Questo ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati dalle Regioni/PA. Ciò costituisce una ulteriore prova della generale criticità su tutto il territorio dovuta alla gravità della situazione epidemiologica” che può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.
Per questo il monitoraggio del rischio deve essere costante, proprio per evitare di trovarsi impreparati nel caso di un repentino aumento dei casi a livello regionale e isolare le aree dove si manifestano picchi di contagi o focolai: si invitano “le Regioni/PA a realizzare una continua analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo”.
Dall’Istituto si raccomanda a tutti gli Enti locali di anticipare in via precauzionale le restrizioni previste per i livelli di rischio immediatamente superiori, così da cercare di arginare in tempo la diffusione del virus. “Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese – spiegano -, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19′”.
Da evitare al minimo, ad esempio, le interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile.
Cronaca
‘Tutte le Regioni a rischio epidemia ingestibile e incontrollata. Vicino raggiungimento soglie di occupazione negli ospedali’: il report Iss
Nel consueto rapporto dell'Istituto, insieme al ministero della Salute, si legge di una situazione che rischia di finire fuori controllo in diverse aree del Paese, con le strutture sanitarie già sotto pressione. La maggior parte del territorio nazionale, spiegano, è compatibile con uno scenario 3, ma sono in aumento le Regioni o Province Autonome in cui la velocità di trasmissione è già da scenario 4
L’avanzare del coronavirus in Italia ha reso la situazione “molto grave”, con diverse regioni “classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile“. È ormai da allarme rosso il report settimanale diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute. Gli esperti confermano che l’epidemia è in costante e rapido peggioramento, con sempre più regioni che si avvicinano ai più alti livelli di rischio per la salute pubblica, con il sistema sanitario già messo a dura prova. La maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario 3, ma sono in aumento le Regioni o Province Autonome in cui la velocità di trasmissione è già da scenario 4.
“Tutte le Regioni/PA – si legge – sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane. È essenziale rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni/PA”. Parallelamente all’aumento dei casi, si evidenziano sempre di più “forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA”, spiegano gli esperti dell’Iss riferendosi al periodo che va dal 15 al 28 ottobre, settimana in cui l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,72, con la maggior parte delle regioni che mostrano livelli medi sopra la soglia critica di 1,5. La Lombardia con 2,08 è la regione con l’Rt più alto nella settimana 26 ottobre – 1 novembre 2020. Seguono la Basilicata con 1,99, Piemonte con 1,97, Molise con 1,88. e la Provincia autonoma di Bolzano con 1,87. Tutte le altre regioni, comprese la Provincia autonoma di Trento, hanno Rt sopra a 1,5, tranne la Sardegna (1.24), le Marche (1.29), il Lazio (1.36), la Sicilia (1.4) e la Liguria (1.48).
Non a caso, anche nella settimana in esame si è registrato un ulteriore forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni a 523,74 per 100mila abitanti nel periodo 19 ottobre-1 novembre (contro 279,72 per 100mila abitanti nel periodo 12-25 ottobre). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 a 129.238.
Oltre alla difficoltà di arginare il diffondersi del virus, gli esperti dell’Iss spiegano che sta diventando sempre più difficile individuare le fonti di contagio: “Continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana contro 49.511 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/Pa”, scrivono. A questo si aggiungono le “criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza. Questo ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati dalle Regioni/PA. Ciò costituisce una ulteriore prova della generale criticità su tutto il territorio dovuta alla gravità della situazione epidemiologica” che può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.
Per questo il monitoraggio del rischio deve essere costante, proprio per evitare di trovarsi impreparati nel caso di un repentino aumento dei casi a livello regionale e isolare le aree dove si manifestano picchi di contagi o focolai: si invitano “le Regioni/PA a realizzare una continua analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo”.
Dall’Istituto si raccomanda a tutti gli Enti locali di anticipare in via precauzionale le restrizioni previste per i livelli di rischio immediatamente superiori, così da cercare di arginare in tempo la diffusione del virus. “Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese – spiegano -, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19′”.
Da evitare al minimo, ad esempio, le interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile.
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Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.