Cronaca

Coronavirus, Burioni: “Ospedali affollati da gente nel panico? E allora i morti?”. Ma il San Raffaele (per cui lavora) si dissocia

Il virologo milanese sembra replicare al direttore delle Malattie infettive del San Martino di Genova, secondo cui i pronto soccorso "sono assediati da migliaia di persone asintomatiche o poco sintomatiche che si potrebbero tranquillamente curare a casa". Burioni su Twitter chiede "basta bugie", ma il suo stesso ateneo definisce "le sue considerazioni del tutto infondate"

Tutto sarebbe partito con una dichiarazione del direttore del reparto Malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, secondo cui se oggi gli ospedali si trovano in una situazione difficile è anche perché “sono assediati da migliaia di persone asintomatiche o poco sintomatiche che si potrebbero tranquillamente curare a casa e che invece prendono d’assalto i pronto soccorso, intasano i centralini degli ospedali, fanno perdere tempo ai medici”. Per il professor Roberto Burioni, invece, le cose non stanno affatto così. “Alcuni dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico, e può essere vero“, dice in un tweet. “Ma quelle centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie“.

L’intervento del virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, però, non è andato giù al gruppo San Donato che controlla proprio il suo ateneo. “In merito al tweet postato questo pomeriggio dal professor Roberto Burioni, nel quale si fa riferimento ai pronto soccorso“, si legge in un comunicato, l’azienda e l’università “si discostano dal pensiero del professore, in quanto le sue considerazioni sono del tutto infondate dal momento che non è a conoscenza della realtà clinica che si vive nei pronto soccorso e nei reparti Covid”. Poi la richiesta: “Pur riconoscendo l’autonomia di espressione, il gruppo San Donato e l’università Vita-Salute San Raffaele lo invitano a considerazioni più rispettose della verità e del lavoro altrui”.