Nel 2012 furono arrestati dopo la scoperta che il "protocollo" non aveva alcuna validità scientifica e prevedeva umiliazioni e percosse ai malati. I giudici hanno applicato pene più severe di quelle richieste dal procuratore Gianni Caria. Oltre a Dore sono stati condannati i medici che collaboravano con lui
Nel 2012 furono arrestati per aver convinto i familiari di decine di malati di Alzheimer a sottoporre i loro cari a un finto protocollo medico che si proponeva di curarli con una miscela di violenza, esoterismo e astrologia. Per il suo ‘ideatore’, il neurologo di Ittiri Giuseppe Dore, arriva ora la condanna a 8 anni e 6 mesi di carcere, interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e 3 anni e 6 mesi dalla professione medica. Per il consigliere regionale Antonello Peru (Cambiamo! Udc) arriva invece la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici, mentre sono stati condannati per associazione a delinquere gli altri medici imputati. Assolti invece gli ex dirigenti dell’Ats Marcello Giannico e Nicolò Licheri.
Il “protocollo terapeutico” ideato da Dore e diffuso a livello nazionale si proponeva di curare il morbo di Alzheimer e tutte le forme di demenza, ma non aveva alcuna validità scientifica. I malati venivano legati, strattonati e puniti quando non riuscivano negli esercizi di memoria o fisici. Grazie all’Associazione italiana operativa neuropsichiatrica, onlus ma con evidente scopo di lucro, i condannati realizzavano profitti con le visite specialistiche, donazioni obbligate dei familiari e vendite dei libri pubblicati dalla casa editrice “Saturno”.
Il verdetto pronunciato dopo circa 9 ore di camera di consiglio dal collegio di giudici presieduto da Mauro Pusceddu, ha accolto la tesi della Procura, secondo cui la cura non solo non era efficace dal punto di vista medico, ma maltrattava i pazienti. I giudici hanno applicato pene più severe di quelle richieste dal procuratore Gianni Caria. Oltre a Dore sono stati condannati i medici che collaboravano con lui. Pesante la condanna per Marinella D’Onofrio: 9 anni di reclusione, 5 di interdizione dai pubblici uffici e 3 anni e 6 mesi di interdizione dalla professione medica. Quattro anni invece per Massimo Lai e 3 anni e 6 mesi per omicidio colposo (altrettanti di interdizione dalla professione) al fisiatra Mario Piredda, finito sotto inchiesta in seguito al suicidio di Luca Scognamiglio, studente e poeta algherese. Condannati anche il braccio destro di Dore, Salvatore Fadda (4 anni e 3 mesi), Gianfranco Dettori (2 anni), Maria Giuseppa Irde (4 anni e 3 mesi), Stefania Serra (3 anni e 8 mesi), Elena Cossu (3 anni e 8 mesi). Tutti dovranno pagare anche le spese legali, mentre è rinviata a un procedimento civile la quantificazione del danno da risarcire alle vittime.
Peru è entrato nel processo perché accusato di aver favorito l’assegnazione di un’ala dell’ospedale di Ittiri al gruppo di Dore. Essendo stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio ma condannato per associazione a delinquere, potrebbe scattare la sua sospensione dalla carica di consigliere regionale. Secondo il suo difensore, però, non corre questo rischio perché l’associazione contestata è ‘semplice‘ e non rientrerebbe tra i reati per i quali la legge Severino prevede la sospensione in caso di condanna.