Dal Carroccio è arrivata la richiesta di un vertice che affronti “il problema” della gestione della Sanità: una riunione fissata per il pomeriggio di venerdì 13 novembre, a cui parteciperanno i capigruppo di maggioranza e i coordinatori regionali dei tre partiti di centrodestra. "L’obiettivo è quello di non arrivare a un nuovo voto di sfiducia. Perché questa volta più di uno di noi la voterebbe”, confessa sotto garanzia di anonimato un consigliere di maggioranza. Diverse le ipotesi in campo: ecco quali
Va bene farsi trovare impreparati di fronte allo tsunami della prima ondata di Covid. Ma che la cosa si ripeta anche di fronte alla seconda e prevedibile ondata, non è ammissibile. Un concetto che in Regione Lombardia non viene più espresso solo dai consiglieri di opposizione. Adesso lo pensano anche molti nella maggioranza di centrodestra che sostiene la giunta di Attilio Fontana. Sotto accusa c’è soprattutto lui, Giulio Gallera, l’assessore al Welfare lanciato a marzo dalla prime settimane di crisi pandemica fino a una papabile futura candidatura a sindaco di Milano, per poi iniziare un rapido declino, man mano che il sistema sanitario regionale mostrava i suoi buchi. Dalla medicina territoriale al contact tracing, fino all’ultima goccia che più di un consigliere di maggioranza ammette abbia fatto traboccare il vaso: i continui pasticci sui vaccini antinfluenzali.
Così dal gruppo della Lega è arrivata la richiesta di un vertice che affronti “il problema”: una riunione fissata per il pomeriggio di venerdì 13 novembre, a cui parteciperanno i capigruppo di maggioranza e i coordinatori regionali di Carroccio, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Non arriverà subito una decisione definitiva, ma si getteranno le basi per cercare di far svoltare una situazione che anche dal punto di vista mediatico è sempre più insostenibile. Diverse le ipotesi in campo: un rimpasto di giunta, con defenestrazione di Gallera o suo spostamento su una poltrona di secondo rango, oppure un commissariamento di fatto dell’assessore attraverso l’affiancamento di una squadra di tecnici dedicata all’emergenza Covid o di un unico “super commissario”. E in quest’ultimo caso il nome circolato negli ultimi giorni è quello di Carlo Lucchina, ex storico plenipotenziario della sanità ai tempi di Roberto Formigoni, ciellino come l’attuale direttore generale del Welfare, Marco Trivelli.
“L’obiettivo è quello di non arrivare a un nuovo voto di sfiducia su Gallera – confessa sotto garanzia di anonimato un consigliere di maggioranza -. Perché questa volta più di uno di noi la voterebbe”. Meglio dunque trovare una soluzione prima. A spingere sono soprattutto i consiglieri della Lega, che ormai da settimane devono far fronte al malcontento che raccolgono sul territorio. “Bisogna rimuovere Gallera, bisogna cacciarlo”, sono le richieste che secondo il Foglio i lumbàrd indirizzano da giorni direttamente al loro capitano Matteo Salvini, che spesso, di venerdì, viene in visita in Regione. E domani potrebbe far capolino per dire la sua al vertice di maggioranza.
A Gallera, con ogni probabilità, non basterà più la protezione che sinora gli hanno garantito sia l’ex coordinatrice lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini, sia la potentissima Giulia Martinelli, attuale capo segreteria del governatore Attilio Fontana ed ex compagna proprio di Salvini. E se i leghisti non vogliono più Gallera, ormai nemmeno negli altri gruppi di maggioranza ci si sbraccia per difenderlo. Forza Italia compresa, al di là delle dichiarazioni ufficiali del coordinatore regionale Massimiliano Salini che smentisce ogni ipotesi di rimpasto: “Con l’emergenza sanitaria ed economica in corso da combattere, mentre le famiglie e le imprese lombarde sono flagellate dalla crisi, sarebbe pura follia parlare di poltrone”.
Ma di rimpasto – confermano più fonti – domani si parlerà. Come si parlerà delle conseguenze che ciascuna ipotesi comporta. Far alzare Gallera dalla poltrona di assessore vorrebbe dire trovare qualcuno disposto a sedercisi sopra in un momento molto delicato, più probabilmente un tecnico che un politico. Mentre un rimpasto allargato potrebbe causare grattacapi in Forza Italia, che ha meno peso elettorale di un tempo. Una squadra tecnica o un super commissario da affiancare a Gallera dovrebbero invece trovare il modo di convivere con Trivelli, chiamato a giugno per sostituire l’ex dirigente della Squadra Mobile di Lecco Luigi Cajazzo, dopo la poco brillante gestione della prima ondata.
“Certo, se Gallera si dimettesse da solo…” è l’altra ipotesi che qualcuno si lascia scappare nei corridoi del Pirellone. Auspicio che del resto due settimane fa Viviana Beccalossi, ex Fratelli d’Italia ma consigliera di maggioranza, aveva scritto senza giri di parole nel messaggio inviato in una chat sbagliata per raccontare della suocera 89enne ancora senza vaccino antinfluenzale: “Sto pensando di darle il cellulare di Gallera e, conoscendola bene, lo chiamerebbe tutti i giorni fino a quando non la accontenterebbe. Magari sarebbe la volta buona che si dimette!”.