Le scuole dell’obbligo verranno chiuse a Palermo. La decisione è stata presa dal sindaco Leoluca Orlando, che ha firmato un’ordinanza valida da lunedì. La paura è che il sistema sanitario regionale non regga all’aumento dei contagi e che ci sia una ricaduta sulle condizioni di sicurezza dei cittadini. “Preso atto del mancato invio di notizie circa lo stato delle strutture ospedaliere a Palermo, a malincuore ho deciso di disporre a partire da lunedì prossimo la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo della città”, ha detto Orlando.

Resteranno aperte le scuole comunali d’infanzia. Il sindaco ha deciso di annunciare la chiusura già da giovedì, in modo che “le famiglie, i dirigenti scolastici e gli insegnanti possano prepararsi per tempo” e non trovarsi di fronte a un provvedimento dell’ultimo minuto. “È una decisione presa con sofferenza”, ribadisce Orlando. Per quanto la didattica a distanza possa essere svolta con “professionalità e passione”, dice, non può garantire “quel rapporto umano fra docenti e studenti e quel rapporto di socialità fra i giovani che sono parte integrante del processo di apprendimento”.

Il provvedimento mira a ridurre gli spostamenti in città e a limitare quindi il rischio che i contagi continuino a salire, andando ad appesantire ancora di più il sistema sanitario già allo stremo. La decisione di lasciare aperte le scuole dell’infanzia comunali viene dal fatto che queste sono basate sul sistema della territorialità, quindi non sono necessari grandi spostamenti. Inoltre, i contagi in queste strutture è solo del 0,15% degli alunni, “meno di metà che nelle primarie e circa un quinto delle medie”, spiega il sindaco.

“Tengo a sottolineare – continua Orlando – che questo è un provvedimento temporaneo, perché da lunedì si farà un monitoraggio ancora più puntuale e preciso dell’andamento dei contagi e della situazione delle strutture ospedaliere”. Questi dati saranno valutati di volta in volta per limitare le chiusure al minimo indispensabile. “Mi spiace, lo sottolineo ancora una volta, aver dovuto prendere questa decisione, ma non penso sia più possibile rinviare assunzioni di responsabilità che gravano sui nostri figli e nipoti”, conclude Orlando.

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