Troppa gente per le strade e situazione sanitaria ai limiti del collasso, così Taranto chiude. Lo ha stabilito il sindaco Rinaldo Melucci in accordo con le associazioni di commercianti: Melucci oggi firmerà un’ordinanza per inasprire le norme anti-contagio: i negozi chiuderanno alle 18 e da quel momento partirà anche il coprifuoco per i cittadini. Sull’orario, tuttavia, c’è ancora qualche margine di confronto che potrebbe far scivolare il lockdown cittadino alle 20: la scelta, comunque, arriverà in giornata e sarà esecutiva a partire da venerdì.
Il capoluogo ionico è il primo comune della Puglia a irrigidire ulteriormente le norme imposte dall’ultimo Dpcm. La causa è nel numero di contagi: neppure nei mesi di marzo e aprile Taranto ha raggiunto vette così alte. Nel primo lockdown, infatti, la città dei due mari non aveva mai registrato un numero di positivi superiore alle 10 unità, nelle ultime settimane positivi crescono troppo velocemente. Solo nella giornata di mercoledsì sono stati registrati, nella provincia, 153 nuovi casi. Ed è per questo che il sindaco Melucci ha convocato una riunione con i sindaci della provincia, il dg Asl Stefano Rossi, il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore regionale alla Sanità Pierluigi Lopalco: i primi cittadini hanno concordato sulla grave situazione del territorio mentre il dg Rossi tentava di rassicurarli sostenendo che la situazione è in realtà sotto controllo.
Un tentativo evidentemente non sufficiente dato che poco dopo il sindaco di Taranto con il suo assessore allo sviluppo Fabrizio Manzulli hanno incontrato i rappresentanti dei commercianti paventando l’ipotesi di nuove misure restrittive. “Abbiamo registrato l’adesione della maggioranza delle sigle alla nostra proposta – ha spiegato l’assessore poco dopo l’incontro – Ci stiamo orientando verso uno schema che interverrà sugli orari di apertura con lo scopo di ridurre ulteriormente le possibilità di assembramento. Non è facile per nessuno, ma posso dire che anche gli operatori hanno compreso che una stretta ulteriore oggi è l’unica strada per poter ripartire tra qualche settimana. Li ringrazio perché sono consapevoli che l’andamento della curva epidemiologica non è più sostenibile e richiede scelte coraggiose”.
E che la situazione sia particolarmente grave emerge dalla decisione di trasferire gli infermieri del 118 in servizio in diversi comuni della provincia nell’ospedale Moscati di Taranto, divenuto hub Covid: nei presidi della provincia, quindi, i mezzi del 118 sono rimasti operativi tenendo a bordo solo autista e soccorritore. Una scelta che ha suscitato polemiche alle quali l’Asl ha risposto spiegando che “la disposizione ha avuto efficacia soltanto per 8 giorni” e che “il legislatore non prevede quali obbligatorie a bordo dei mezzi di soccorso del 118 né la figura del medico né la figura dell’infermiere”, ma soprattutto che “nessun paziente è rimasto privo degli interventi di soccorso”. La situazione insomma è delicata e il clima è teso. Il Comune di Taranto, quindi, ha deciso di agire prima che sia tardi. E quasi certamente presto lo faranno anche altri comuni della provincia.