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Fallimento del Teatro Eliseo, Barbareschi prosciolto dal giudice. Cade l’accusa di essersi appropriato di poltrone e moquette

L'ex direttore artistico era accusato di violazione della legge fallimentare. La sua legale: "La decisione conferma che siamo persone per bene e spero che questa sentenza stimoli il ministro Franceschini a rivedere il meccanismo delle sovvenzioni". L'attore e regista è già a processo per traffico di influenze con l'ex ragioniere dello Stato Monorchio

di F. Q.

Il gup di Roma ha prosciolto dalle accuse l’attore e regista Luca Barbareschi. Nei suoi confronti la procura, che aveva sollecitato il rinvio a giudizio, contestava il reato di violazione della legge fallimentare in riferimento alla indagine sulla gestione del Teatro Eliseo. Il giudice ha fatto cadere le accuse con la formula “perché il fatto non sussiste”. L’artista era accusato di essersi appropriato di di poltrone, moquette e altri beni del teatro per un valore complessivo di 813mila euro. Si tratta di materiale appartenuto alla precedente gestione della struttura di via Nazionale. L’indagine verte sul fallimento di due società che controllavano il teatro prima dell’arrivo di Barbareschi, attuale direttore artistico. “Esiste una giustizia, una verità- ha commentato Barbareschi difeso dall’avvocato Paola Balducci -. Questa decisione conferma che all’Eliseo siamo persone per bene e spero che questa sentenza stimoli anche il ministro Franceschini a rivedere il meccanismo delle sovvenzioni pubbliche in quanto l’Eliseo percepisce un decimo di quello che prendono gli altri teatri”. Barbareschi è a processo per un altro filone dell’inchiesta sull’Eliseo: in quel caso l’accusa è di traffico di influenze illecite e il co-imputato è l’ex ragionare dello Stato, Andrea Monorchio.

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