Parla Stefano Vella: "La decisione politica era comunque già presa. Gli uffici del presidente e del dg Tidore ci mandavano le ordinanze all'ultimo minuto e questo è un errore clamoroso – si sfoga con Ilfattoquotidiano.it – Se al Comitato non dai il tempo di leggere le carte, come si fa ad esprimere un parere?". E sui colleghi Francesco Cucca e Pietro Cappuccinelli rivela: "Ai primi di ottobre hanno rassegnato le dimissioni"
Quando l’11 agosto scorso il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas firma l’ordinanza 38, l’atto con cui dispone la riapertura delle discoteche fino a fine mese, assicura che si tratta di una scelta ben ponderata e corroborata dal via libera del Comitato tecnico scientifico regionale. Ma almeno due membri, interpellati poche ore prima della firma del provvedimento, erano semplicemente irreperibili. Per un semplice motivo: si stavano comprensibilmente godendo le vacanze tra veleggiate in mare aperto ed escursioni in Barbagia. Ecco perché il ‘parere’ del Comitato scientifico che il presidente sardo-leghista ha sempre sventolato per giustificare la riapertura delle discoteche si è tradotto nella realtà in poche righe firmate dall’infettivologo Stefano Vella. Il quale, sollecitato dal direttore generale dell’assessorato regionale alla Sanità Marcello Tidore, ha espresso il (suo) parere favorevole sulla riapertura “con l’obiettivo di ridurre il danno che sarebbe stato cagionato da una decisione politica comunque già presa”, dice oggi Vella. E così si arriva ad un parere “che parere non è”, aggiunge. D’altronde, per esprimersi con contezza, il Comitato avrebbe dovuto innanzitutto riunirsi e, soprattutto, ottenere copia del documento ben prima delle 19.53 dell’11 agosto, data e ora in cui il dg della Sanità Tidore invia a Vella la bozza della “ordinanza discoteche ter”.
Come si fa ad attivare un’efficace ‘macchina dei controlli’ nel giro di poche ore? “Beh, su questo aspetto la responsabilità non era certo del Comitato, che in ogni caso ha sempre espresso parere negativo sulla riapertura. A dimostrarlo, c’è almeno una decina di email”. L’intransigenza del Comitato (al completo) sulle riaperture delle discoteche, troverà purtroppo conferma poche settimane dopo l’approvazione dell’ordinanza, quando i club si trasformano in massicci focolai di contagio e condannano l’isola – fino ad allora Covid-free – a ripiombare nell’incubo dell’epidemia. Colposa, ipotizzano i magistrati delle procure di Cagliari e Tempio che sull’iter di approvazione dell’ordinanza hanno aperto un’inchiesta e acquisito centinaia di documenti.
Ma allora perché Vella si assume la responsabilità in solitaria di dare il via libera? “Solinas, va detto, non è una persona per così dire ‘sfrenata’. Il fatto è che si era capito che tutti i partiti volevano riaprire, si veda ad esempio l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nella serata dell’11 agosto. A quel punto – commenta – visto che l’orientamento era quello e che l’ordinanza, comunque, recepiva le nostre indicazioni, ho fatto un discorso tipo ‘Vuoi per forza andare in motorino? Va bene, ma almeno metti il casco’”. Dal resoconto dell’accademico insomma, non sembra che il Comitato sia stato utilizzato dal presidente Solinas come organo di supporto utile ad assumere decisioni ponderate e coerenti con il quadro sanitario. Forse è anche per questo che due componenti del Cts, Francesco Cucca e Pietro Cappuccinelli, “ai primi di ottobre hanno rassegnato le dimissioni”, rivela Stefano Vella. Non risulta che i membri dimissionari siano stati sostituiti.