Aldo e Valdivia hanno rispettivamente 100 e 97 anni e non sono autosufficienti. Lei è risultata positiva al coronavirus, così né le loro tre badanti né la nuora, l'unica parente rimasta, possono accudirli perché si trovano in regime di quarantena. Ed essendo asintomatica nessuna struttura sanitaria può accoglierla. “Non possono restare soli, non so nemmeno come stanno adesso dato che non riescono a rispondere al telefono”, spiega la parente al Fatto.it
Soli e isolati da 24 ore. Non sono in grado di nutrirsi, di lavarsi e neppure andare in bagno da soli, ma nessuno può andare a trovarli. È la condizione nella quale si sono trovati Aldo e Valdivia, due persone molto anziane di Taranto. Lui ha 100 anni, lei 97 ed è risultata positiva al Covid. Anche una delle tre badanti che li accudiscono per tutto l’arco delle 24 ore è stata infettata, mentre le altre due sono in quarantena in attesa del risultato del tampone. In isolamento è anche Annamaria, nuora della coppia e unica parente in vita. Ma sia lei che le badanti non possono andare a trovare i due anziani dato che Valdivia è positiva. E poiché l’anziana donna è asintomatica nessuna struttura sanitaria può accoglierla. Nemmeno il 118 può fare assistenza. I servizi sociali del Comune possono garantire un pasto al giorno, ma gli anziani necessitano di ben altra assistenza.
“Sono quasi ciechi e sordi, non possono camminare, da soli non possono nemmeno andare in bagno”, spiega a ilfattoquotidiano.it Annamaria. “C’è bisogno – aggiunge – di garantire l’igiene, l’alimentazione. Come si fa? Lo Stato non può abbandonarci così”, ripete disperata. Dalla sua abitazione, Annamaria sta contattando tutti: “I carabinieri, i servizi sociali, la protezione civile, il medico curante. Tutti. Ho chiamato tutti. Qualcuno dovrà aiutarci”.
E così, mentre la città si prepara a un lockdown cittadino che prevede la chiusura dei negozi e l’inizio del coprifuoco alle 18, due anziani sono soli. Nei giorni scorsi, inoltre, è venuto alla luce un nuovo focolaio in una della Rsa del territorio, motivo che spinge i gestori a non intervenire per accogliere gli anziani. E nell’ultimo anno, in Puglia come nel resto d’Italia, le residenze socio assistenziali sono spesso finite al centro della cronaca per i numeri di contagio.
“Non possono restare soli, non so nemmeno come stanno adesso dato che non riescono a rispondere al telefono”, ripete Annamaria. “Abbiamo bisogno che qualcuno intervenga, altrimenti se non li uccide il virus li ucciderà l’abbandono”.