È stato giudicato inammissibile il ricorso presentato da Piercamillo Davigo al Tar del Lazio contro la delibera del Csm che ha dichiarato la sua decadenza da consigliere a causa del pensionamento dalla magistratura. Il tribunale amministrativo non è entrato nel merito della vicenda, ma ha dichiarato il proprio “difetto di giurisdizione“: secondo i giudici la competenza spetta al “giudice ordinario, dinanzi al quale la domanda potrà essere riproposta”.
La decisione del plenum di Palazzo dei marescialli di sancire la decadenza di Davigo risale al 19 ottobre scorso, quando i consiglieri hanno votato la mozione con 13 voti a favore, 6 contrari e 5 astensioni. Il motivo è che pochi giorni dopo l’ex pm di Mani Pulite è andato in pensione, visto che ha compiuto 70 anni di età. Una condizione che secondo la maggioranza dei consiglieri è incompatibile con la carica di togato. Al suo posto si è insediato Carmelo Celentano, il primo dei non eletti nel 2018 per la categoria dei giudici di legittimità.