Oltre 330mila persi in un investimento che si è poi rivelato, almeno per le indagini condotte finora, un imbroglio. La mamma di Valeria Marini, Gianna Orrù, è stata vittima di una truffa portata avanti dal produttore cinematografico e regista Giuseppe Milazzo. L’uomo è indagato per truffa aggravata dal fatto di aver “sottratto” alla vittima una somma di rilevante entità e dal fatto di essersi approfittato della buona fede di una persona anziana, impossibilitata a difendersi. A riportare la notizia il Messaggero.
Secondo quanto riportato dal quotidiano romano, a presentare l’uomo alla donna, nel 2018, è stata proprio la stessa Marini, diventata amica dell’uomo dopo averlo conosciuto per motivi di lavoro. Una volta entrato in confidenza, Milazzo aveva rivelato di essere anche un broker finanziario, esperto in investimenti online e criptovalute. Da qui alla richiesta di denaro da far fruttare online il passo è breve. Come scrive il Messaggero, bastava anticipare una somma rilevante e lasciare fare tutto a lui e a un suo socio, titolare di un’azienda leader del settore in Cina. Secondo la procura, però, si trattava di un imbroglio.
Orrù, come ripercorre la stessa donna nella denuncia depositata ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di piazzale Clodio il 28 febbraio 2020, fa diversi versamenti tra il 22 febbraio 2018 e il 13 agosto dello stesso anno. Poi non sa più nulla. Passano giorni settimane e mesi, ma in banca non vede fruttare neanche un euro. Agli atti, oltre a diversi accreditamenti delle somme, ci sono anche le scritture private tra la donna e Milazzo, dove lui si presenta come broker nel campo del trading online attraverso piattaforma di compravendita di azioni con specializzazione delle criptovalute. E poi, ancora, le mail tra la Orrù e il socio di Milazzo, definito come “sedicente trader”. Secondo l’accusa, si legge sempre sul Messaggero, Milazzo avrebbe agito con “scaltrezza”, pianificando la truffa nei dettagli.