Diritti

Taranto, resta due giorni sul pianerottolo dei nonni positivi al Covid finché non viene attivata l’assistenza

“Finalmente c’è una soluzione", ha dichiarato la nipote Alessia Arnone, "e ora spero che questa brutta avventura possa essere una sorta di test per il futuro: spero davvero che nessun altra famiglia debba vivere questi giorni di angoscia"

Taranto tira un sospiro di sollievo: l’isolamento di Alvo e Valdivia, gli anziani centenari rimasti soli in casa per 72 ore a causa della positività della donna, è finalmente finito. La soluzione l’ha trovata il Comune, ma i soldi li tirerà fuori la famiglia. Dopo due giorni trascorsi dietro la porta di casa dei nonni centenari, Alessia Arnone, nipote degli anziani, ha finalmente ottenuto che ciò che sperava: “Volevo ringraziare il Comune per aver trovato una soluzione e lo dico senza alcuna polemica: non mi importa se toccherà a noi pagare le spese dell’assistenza ai nonni, quello che mi interessa è che non restino soli in un momento così delicato. Il resto non conta”.

È stata la sua caparbia: ha trascorso due interi giorni sul pianerottolo dell’abitazione dei nonni e pur restando dietro la porta di casa, non solo è riuscita ad aiutare gli anziani, ma ha mantenuto i contatti telefonici telefono con l’Asl, il Comune e la stampa che ha dato ampio spazio alla storia. Infine la buona notizia per bocca dell’assessora ai Servizi sociali del comune, Gabriella Ficocelli: la donna ha informato Arnone che il Comune aveva individuato una cooperativa sociale disponibile a inviare per due volte al giorno un operatore socio sanitario per provvedere alle esigenze dei due anziani a un costo di circa 80 euro al giorno. L’oss, munito di tutti i dispositivi di protezione individuali previsti per questi casi, farà visita alla coppia per un’ora al mattino e un’ora nel pomeriggio per aiutarli nelle operazioni che da soli non sono più in grado di svolgere. Alvo infatti ha 100 anni, mentre la moglie Valdivia 97. La donna è risultata positiva al Covid nei giorni scorsi, ma essendo asintomatica nessuna struttura ospedaliera ha potuto ricoverarla. Le difficoltà dei due anziani non sono poche: sono quasi ciechi e sordi, hanno difficoltà a camminare. L’Asl ha attivato l’Usca, l’unità speciale di continuità assistenziale, che segue costantemente le condizioni di salute dei due anziani. Il Comune, invece, si è fatta carico della consegna di un pasto al giorno.

“Finalmente c’è una soluzione – ha aggiunto Arnone – e ora spero che questa brutta avventura possa essere una sorta di test per il futuro: spero davvero che nessun altra famiglia debba vivere questi giorni di angoscia”.