Scuole chiuse a partire da domani. Secondo il governatore, la decisione "servirà a diminuire la diffusione del virus e la conseguente pressione sulle strutture ospedaliere lucane". La Regione è già stata inserita in fascia arancione dal ministero della Salute l'11 novembre scorso. Anci contraria: "Didattica in presenza è addirittura un elemento di sicurezza sociale"
Ultimo giorno di scuola in presenza per gli alunni di elementari e medie in Basilicata. Il presidente della Regione, Vito Bardi, ha firmato una nuova ordinanza in vigore da domani: prevede che in tutte le scuole si passi alla didattica a distanza fino al 3 dicembre. Una decisione che “servirà a diminuire la diffusione del virus e la conseguente pressione sulle strutture ospedaliere lucane”, ha spiegato il governatore. La Regione è diventata zona arancione dallo scorso 11 novembre, in base ai parametri epidemiologici fissati dall’Iss e all’andamento della curva epidemica.
Bardi ha aggiunto di aver “adottato questo provvedimento anche dopo aver sentito il parere dell’Anci e di tutte le componenti dell’Unità di crisi. Al netto delle critiche costruttive, delle polemiche strumentali, delle possibili diversità di visione sulle azioni da mettere in campo per contrastare l’epidemia, chi ricopre un ruolo di governo, dopo aver condiviso e valutato ogni aspetto con tutti gli attori coinvolti, deve prendere una decisione. E assumendomene la piena responsabilità politica, con l’ultima ordinanza – ha concluso il governatore lucano – ho scelto di far prevalere l’interesse pubblico legato alla salvaguardia del diritto primario alla salute dei ragazzi e delle loro famiglie”.
Le lezioni online, già previste dal 2 novembre per gli studenti delle scuole superiori di tutto il Paese, vengono quindi estese alle scuole di ogni ordine e grado. Il motivo, fa sapere sempre Bardi, è che “sulla base del monitoraggio condotto dalla task force regionale nel periodo che va dal 24 settembre, ovvero dall’avvio delle attività scolastiche, fino allo scorso 12 novembre, abbiamo registrato incrementi percentuali significativi di casi positivi: del 261,90% per le fasce di età della scuola primaria, del 173,17% per quelle della secondaria di primo grado e del 237,14% per quelle della secondaria di seconda grado”. A suo parere, si tratta di “numeri che sono in linea con l’aumento dei contagi tra i soggetti adulti e che contribuiscono a consegnare alla Basilicata un indice Rt pari a 1,63 nella settimana che va dal 2 all’8 novembre, con la conseguenza che la classificazione del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità colloca il nostro territorio in uno scenario compatibile con il 3 e tendente al 4, ossia – ha concluso – quello a rischio molto alto“.
Tutte considerazioni che però l’Anci Basilicata non condivide. L’associazione dei Comuni è “contraria alla sospensione delle lezioni in presenza per le scuole elementari e medie: sorvoliamo per ora sul contrasto tra l’ordinanza del Presidente della Regione e il contenuto del Dpcm che regola la materia. Ma sottolineiamo che tutti gli impegni assunti dalla Regione nelle settimane scorse sono stati disattesi: mappatura del personale della scuola e somministrazione di tamponi rapidi per tenere sotto controllo la situazione”. L’Anci, in una nota, ha quindi evidenziato la necessità di “lavorare in stretto coordinamento per esaminare accuratamente i dati epidemiologici che ieri ci sono stati illustrati in condizioni non particolarmente agevoli per verificare nell’arco di alcuni giorni l’andamento della diffusione del virus, convinti come siamo che l’attività scolastica in presenza non solo non costituisce un rischio ma addirittura è un elemento di sicurezza sociale oltre che sanitaria e pertanto produrre tutti gli sforzi”.