Il governo sceglie l'ex rettore de La Sapienza, indagato a Catania nell'inchiesta sui presunti concorsi truccati in università, come nuovo plenipotenziario dopo il passo indietro di Zuccatelli, in seguito alle polemiche sulle mascherine. Il fondatore di Emergency smentisce l'ipotesi del ticket. Il presidente della commissione Antimafia: "Gaudio non è la personalità giusta"
Giuseppe Zuccatelli è costretto ad andarsene e la Calabria ha il suo terzo commissario alla Sanità nel giro di due settimane. Ma non è Gino Strada. Il governo ha scelto l’ex rettore dell’università La Sapienza Eugenio Gaudio – indagato a Catania nella maxi-inchiesta sui presunti concorsi truccati nell’università etnea – per risanare il comparto e affrontare l’emergenza coronavirus. Inizialmente fonti di Palazzo Chigi avevano fatto sapere che il fondatore di Emergency sarebbe stato disponibile a far parte della squadra con una “delega speciale”, poi però lo stesso Strada è intervenuto su Facebook dichiarando che il tandem con Gaudio “semplicemente non esiste“. “Ribadisco di aver dato al presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini“, spiega, esprimendo il suo disagio per “una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire“. Il suo coinvolgimento per il rilancio della sanità calabrese, quindi, rimane sul tavolo a patto che vengano elaborati dei “progetti concreti che siano di aiuto ai cittadini calabresi”.
La scelta dell’esecutivo è maturata nel giro di qualche ora: all’ora di pranzo il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiamato Zuccatelli, al centro delle polemiche per le sue frasi sul coronavirus, chiedendogli un passo indietro ad appena una settimana dalla sua scelta come successore di Saverio Cotticelli, l’ex generale costretto a un passo indietro dopo l’intervista a Titolo V nella quale aveva riferito di non sapere a chi toccasse attuare il piano per fronteggiare la pandemia. Zuccatelli ha anche rinunciato all’incarico di commissario dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro e del Policlinico universitario Mater Domini, sempre a Catanzaro. “Con la stessa rapidità con cui ho accettato, mi dimetto su richiesta del ministro Speranza per rispetto che ho e ho sempre avuto per le istituzioni”, ha dichiarato, ribadendo però che “con l’appoggio dell’esecutivo” sarebbe rimasto. A scaricarlo nelle scorse ore non erano stati solo i Cinque Stelle, ma anche Matteo Renzi e Leu, partito per il quale Zuccatelli si candidò nel 2018 e al quale il commissario scelto è ritenuto molto vicino.
Gaudio, medico cosentino, dallo scorso aprile è anche consulente del ministro dell’Università Gaetano Manfredi ricoprirà dunque l’incarico di commissario, mentre il fondatore di Emergency avrebbe un ruolo da consulente esterno. Anche se il suo coinvolgimento è ancora in forse. Fonti di governo sostengono che nel corso della giornata c’è stato un lungo colloquio tra Strada e il premier Giuseppe Conte, durante il quale il medico ha confermato la sua disponibilità. Il presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di costruire degli ospedali da campo nelle zone della Regione più colpite dalla pandemia, come Catanzaro e Reggio Calabria. Tra gli uomini della maggioranza, però, non tutti concordano sulla scelta dell’ex rettore: “Sarà sicuramente persona validissima, ma in Calabria, per tanti differenti motivi – tra questi la necessità di combattere con radicalità la ‘ndrangheta con le sue infiltrazioni nelle aziende sanitarie – non va bene”, dice il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra riferendosi a Gaudio. “Ci aspettiamo che Gino Strada, per tutto quel che simbolicamente rappresenta, vanga a svolgere un ruolo formidabile nell’opera di risanamento della sanità calabrese”. Esulta il presidente reggente della Calabria Nino Spirlì: “Abbiamo chiesto al governo, insistentemente, che a rappresentarci fosse un calabrese che potesse prendere in mano la situazione conoscendone il respiro. Il governo lo ha capito, lo ha recepito ed oggi ha proposto a commissario il rettore Gaudio che ha alle spalle un carriera medica che non finisce mai, un curriculum veramente eccellente”.
Zuccatelli dall’annuncio della nomina (circa una settimana fa) non aveva mai parlato. In mattinata aveva deciso di rompere il silenzio con un’intervista al Tgr Rai Calabria, denunciando di “non aver ancora ricevuto il decreto di nomina”: un passaggio che aveva lasciato in sospeso le consegne con il predecessore Cotticelli. L’impasse è stata sbloccata da una telefonata del ministro Speranza, visto che Zuccatelli aveva annunciato: “Io non mi dimetto spontaneamente dall’incarico per il quale sono stato designato, ma se mi sarà chiesto dal ministro io sono disposto a farlo”. Sempre al Tgr Calabria, Zuccatelli aveva anche parlato delle polemiche che lo riguardano. A questo proposito, ha detto, il video in cui diceva che le mascherine non servono e che per contagiarsi serve un bacio con la lingua per un quarto d’ora è “sicuramente una fesseria“. Ma si è anche assolto: “In quel periodo eravamo nella prima fase della pandemia”, ha detto senza però ricordare che le dichiarazioni risalgono comunque a maggio e quindi neppure all’inizio della diffusione dei contagi. “Non sono negazionista”, ha ribadito il commissario. Zuccatelli non ha però spiegato un altro scivolone di cui si è reso protagonista non a maggio, ma non più tardi di venerdì quando a una richiesta di chiarimenti a un inviato di Titolo V (il programma di Rai3 che già era stato “responsabile” della cacciata del predecessore, Saverio Cotticelli) aveva risposto su Whatsapp con un link che inviava al sito di destra nazionalista Imolaoggi che riportava un controverso studio contro le mascherine.
Durante la giornata, in sostegno di Strada si era espresso anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Se davvero Gino Strada è disponibile a fare il commissario per la sanità in Calabria – ha scritto su Facebook – il presidente del Consiglio e il ministro della Sanità possono fare una sola cosa per rimediare al pasticcio Cotticelli-Zuccatelli: firmare oggi stesso la nomina di Gino Strada a commissario per la sanità in Calabria. Accompagnarlo fisicamente a Catanzaro. E dargli tutti i poteri”. Nel pomeriggio, però, dopo le indiscrezioni riguardo al nome di Gaudio, sia Ettore Rosato che Ernesto Magorno si sono detti favorevoli alla sua nomina. Anche per la senatrice di Leu Loredana De Petris, esponente del partito ritenuto vicino a Zuccatelli, ha chiesto una presa di posizione dell’esecutivo: “Il governo deve ora rompere gli indugi e cogliere immediatamente la disponibilità confermata da Strada ad accettare l’incarico di commissario straordinario della Calabria”. A De Petris si è associato il portavoce nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: “L’ho detto subito e oggi lo ripeto. La nomina in Calabria di Zuccatelli è un errore a cui si sarebbe dovuto porre rimedio. Ora scopriamo che Gino Strada ha dato la sua disponibilità chiedendo una cosa semplice semplice: di non essere oggetto di un’operazione di facciata e di avere un mandato chiaro. Cosa aspetta il governo? Lo nomini subito”.