Il braccio destro del leader del Partito democratico ha scritto una lettera al Corriere della sera: "Dopo la legge di bilancio ci saranno mesi ancora drammatici e non si tratta di rinunciare ognuno alla propria identità, alle proprie ragioni, al proprio punto di vista sul Paese. Piuttosto si tratta, nella stretta di oggi, di praticare tutte le vie possibili per raccogliere con generosità i contributi delle forze politiche"
“C’è stata un’apertura da parte di Forza Italia. Si raccolga senza indugi”. L’esponente Pd, nonché braccio destro di Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini ha scritto una lettera al Corriere della sera per spingere al dialogo istituzionale tra la maggioranza e le forze di opposizione. Colui che viene indicato come il king maker e regista di molte delle dinamiche che riguardano i democratici, lo stesso Bettini che per primo diede il via all’idea di governo di legislatura Pd-M5s, ora spinge ufficialmente l’apertura del dialogo con il partito di Silvio Berlusconi. Un appello che nasce dalle aperture degli azzurri sulla manovra della scorsa settimana e che arriva poche ore dopo l’intervista di Zingaretti a Barbara D’Urso su canale 5. “Lo stato eccezionale che stiamo vivendo”, scrive Bettini, “sospende la normalità della politica. Pone a tutti, accanto alla politica, il tema costitutivo del perché siamo una comunità, un popolo, una patria. E di cosa si depositerà nel profondo dell’animo della Nazione dopo questa tragedia. La maggioranza che ora governa l’Italia si è rivolta all’insieme del Parlamento perché ognuno dia il proprio contributo. Deve continuare a farlo con forza. C’è stata un’apertura da parte di Forza Italia. Si raccolga senza indugi. È un segnale”.
Ma quello che vorrebbe mostrarsi come semplice gesto di correttezza istituzionale, in rispetto anche di quanto detto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, apre la strada a discussioni e retroscena sui nuovi assi che potrebbero formarsi dentro la maggioranza. “La legge di Bilancio che verrà discussa è un tutt’uno con il governo concreto della pandemia”, ha scritto ancora Bettini. “Dopo la legge di bilancio ci saranno mesi ancora drammatici e non si tratta di rinunciare ognuno alla propria identità, alle proprie ragioni, al proprio punto di vista sul Paese. Piuttosto si tratta, nella stretta di oggi, di praticare tutte le vie possibili per raccogliere con generosità i contributi delle forze politiche consapevoli e democratiche, che sinceramente intendono dare una mano. E si tratta di superare ogni prudenza o valutazione di opportunità, comprensibile in altri momenti, per chiamare anche all’interno dell’esecutivo le energie migliori e necessarie per competenza e forza politica in grado di offrire, insieme a Conte, un punto di riferimento indiscusso all’Italia e alla Repubblica”.
Quindi Bettini ha concluso: “L’attuale governo ha affrontato la prima fase della pandemia con un’impostazione alta, di intensità valoriale e unendo il popolo, ancor di più l’emergenza di oggi va affrontata lungo questa ispirazione e con questo afflato. Perché c’è più stanchezza. E qualche sfiducia. Occorre ridurre calcoli, tatticismi, divisioni gravi tra i livelli istituzionali del Paese, personalismi e ripicche, scarichi di responsabilità. È il momento di discorsi solenni, impegnativi, coraggiosi. Concreti, ma rivolti al cuore degli italiani. È il momento della ragione, ma anche della forza. Del rischio. È il momento dell’unità”.
Tacciono i leader, ma non mancano le prime reazioni. A Bettini si è associato in serata il capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci: “Dopo le parole inequivocabili di Bettini e Zingaretti”, ha detto su Twitter, “è chiaro a tutti che dialogare con le opposizioni sulla legge di Bilancio e sui provvedimenti contro il coronavirus, non è una scorciatoia per allargare la maggioranza. A questo punto è il governo che deve raccogliere i contributi e le idee delle minoranze, a partire da Forza Italia”. Mentre per Forza Italia, sono intervenuti sia Maria Stella Gelmini che Renato Brunetta per mostrare soddisfazione di fronte all’apertura e al segnale di dialogo. Il senatore azzurro Francesco Giro ha invece espresso perplessità: “Considero Goffredo Bettini un uomo intellettualmente onesto, e per noi romani in particolare ciò che scrive e dice ha sempre un certo interesse per capire in che direzione va la tattica politica del Pd. Perché sempre di tattica si tratta”. E, conclude Giro, se il Pd cerca “una stampella” non l’avrà. Mentre “Se il governo vorrà finalmente fare cose di buon senso (la morale lasciamola per un attimo tranquilla) certamente non mancherà la nostra collaborazione. Non siamo noi però a dover impartire al governo lezioni di responsabilità. Se vi sarà allora saremo i primi a riconoscerlo senza bisogno, per questo, delle lettere aperte di Bettini”.