Come purtroppo sappiamo, l’attuale emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Coronavirus ha portato sia le attività pubbliche che quelle private a fornire tutti gli strumenti necessari ai propri dipendenti per lavorare da casa in smart working e, a quanto pare, le persone sono rimaste davvero soddisfatte dell’esperienza, tanto che la maggior parte di loro vorrebbe continuare a lavorare a questo regime. Questo almeno è quanto emerge da un’indagine condotta da Kaspersky.

Stando alla ricerca, infatti, quasi un terzo dei dipendenti (31%) vorrebbe abbandonare la tradizionale fascia oraria 9:00-18:00. Questo dato è perfino maggiore per i dipendenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni (44%), il che evidenzia un trend in crescita. Il 33% è comunque pronto a tornare ad occupare una postazione fissa in ufficio, ma circa un quarto (26%) vorrebbe abolire la settimana lavorativa di cinque giorni.

La ricerca ha anche evidenziato che quasi un terzo (31%) dei dipendenti considera il lavoro a distanza come uno dei maggiori benefici emersi durante la convivenza con il coronavirus, subito dopo il tempo trascorso in famiglia (46%) e il risparmio economico ottenuto (37%). Infatti, la maggior parte dei vantaggi è legata al fatto che si possano cogliere nuove opportunità di arricchimento personale al di fuori del lavoro, poiché ottenere un equilibrio tra lavoro e vita privata è diventato ancora più importante.

“Ci troviamo di fronte a un momento cruciale. La pandemia ha senza dubbio accelerato la trasformazione digitale, portando la nostra vita professionale e la sfera privata a sovrapporsi. Abbiamo notato che i dipendenti stanno utilizzando la tecnologia per decidere del proprio futuro e stanno intraprendendo un percorso di cambiamento alla ricerca di una maggiore libertà e flessibilità. Le aziende hanno ora il compito di adattare e rimodellare l’ambiente di lavoro moderno in una struttura più produttiva, sostenibile e flessibile”, ha dichiarato Alexander Moiseev, Chief Business Officer di Kaspersky.

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