di Cristina Zibellini
È di poco fa la notizia della rinuncia di Eugenio Gaudio, Rettore della Sapienza fino a pochi giorni fa, alla nomina come Commissario straordinario per la Sanità, in Calabria.
Ora se Gino Strada – che non è un ragazzino e sa che in Calabria per gestire la sanità, al di là del Covid, non basta essere medici ma neppure esperti di zone di guerra – ha dichiarato pubblicamente di essere pronto ad accettare una nomina “piena”, allora questo Governo ha il dovere di nominarlo.
Nessuna altra personalità, dopo che il Presidente del Consiglio ha preso i contatti, ufficialmente ammessi, con il fondatore di Emergency, potrà rispondere al sentire di una parte importante dell’opinione pubblica, anche calabrese; essendo, peraltro, veramente difficile fare una nomina che non sia e non appaia l’effetto di una politica vecchia, fatta di accordi spartitori e di paura. C’è bisogno di atti che segnino nei fatti la distanza che questo governo vuole marcare con quelli del passato.
E questo ha un valore simbolico enorme: se Gino Strada ha dimostrato coerenza e coraggio, dichiarando la sua disponibilità, cosa per cui l’intero paese deve ringraziarlo, la sua nomina può veramente essere un fatto che fa ancora sperare che la politica risponda alla sua ragione originaria.