“Non vi avventurate nell’acquisto di vaccini anti Covid sottobanco: sono falsi o non testati. Bisogna aspettare, al momento in giro ci sono solo truffe o medicinali non sicuri”. L’appello è di Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma. Alcuni medici di famiglia capitolini avrebbero avuto notizia della presenza, nella Capitale, di alcune fiale dell’antidoto al Sars-Cov-2 prodotto in Cina, ancora in corso di sperimentazione. Il vaccino potrebbe essere stato fatte entrare sul territorio nazionale dagli stessi appartenenti alla nutrita comunità presente a Roma.
Il farmaco in questione è prodotto dalla China National Biotec Group Co. Ltd e, sebbene stia ancora completando la Fase III della sperimentazione, nella Repubblica popolare è stato già distribuito in misura estremamente ridotta all’esercito e ai dipendenti statali che, per lavoro, sono costretti a viaggiare in tutto il mondo. Ma il trial clinico non è ancora terminato, visto che al momento i prototipi sono in corso di somministrazione in due province cinesi, Wuhan e Pechino, e negli Emirati Arabi.
Il fatto che il vaccino abbia già iniziato a circolare in Cina, tuttavia, potrebbe aver permesso ad alcuni “pendolari” che lavorano nella Capitale – e anche ad alcuni italiani – di accedervi. “Stiamo raccogliendo tutti gli elementi – spiega Magi a Ilfattoquotidiano.it – per preparare una relazione da consegnare ai carabinieri del Nas. Certo, al momento abbiamo solo alcune segnalazioni, ma contiamo di approfondire la questione”. Per il momento né il Nucleo Antisofisticazione né la Polizia postale avrebbero avviato indagini specifiche sull’argomento. Nel quartiere Esquilino di Roma, per il momento non si parla di questo fantomatico vaccino. “Non ne so nulla e non ho sentito nulla”, racconta Laura, ragazza cinese che lavora in una nota erboristeria della zona: “Si sa che in Cina stanno testando qualcosa, ma sinceramente nemmeno noi ci fidiamo”. “Il vaccino cinese – continua Magi – è basato sul Sars-Cov-2 disattivato. Una tecnica un po’ obsoleta, rispetto a quelli in corso di realizzazione in Europa, che utilizzano l’adenovirus come vettore e l’attivazione della proteina Spike per gli anticorpi. E comunque, è sempre bene aspettare il via libera dell’Agenzia del Farmaco per scongiurare rischi”.
Mercato nero o dark web, l’allarme a livello internazionale sulle possibili truffe è comunque già scattato. Come riporta Il Messaggero, l’Interpol a Singapore nei giorni scorsi ha coordinato un convegno virtuale cui hanno partecipato anche i delegati delle forze dell’ordine italiani, insieme ai rappresentanti delle più importanti case farmaceutiche, di varie agenzie delle dogane, forze dell’ordine e agenzie del farmaco di numerosi paesi. L’intento è quello di coordinare eventuali attività di import/export di prodotti potenzialmente pericolosi, sull’esperienza di quanto avvenuto a marzo e aprile sul fronte delle mascherine e dei dpi in genere. Basta fare un giro sui numerosi portali di dark market presenti sulla rete Tor per trovare prodotti di ogni genere. Per la verità, al momento di farmaci anti Covid non se ne trovano, ma proprio durante il convegno i delegati dell’Interpol avrebbero mostrato alcune foto di prodotti palesemente fake.