Uno dei 17 colpi sparati ad altezza d’uomo in piazza Nazionale a Napoli il 3 maggio 2019 l'ha costretta a vivere con un corsetto e a una continua riabilitazione. Il padre: "Piange da sola perché con quel busto si sente diversa dalle altre bambine. Sta per avvicinarsi il processo d'appello, sia ribadita giustizia". I fratelli Armando ed Antonio Del Core sono stati condannati in primo grado a 18 e 14 anni
“Abbiamo deciso di pubblicare il video delle terapie di Noemi perché sta per avvicinarsi il processo d’appello contro chi l’ha ridotta così e vogliamo che venga ribadita giustizia, che venga compreso fino in fondo il calvario che mia figlia e noi genitori stiamo attraversando. Nemmeno 100 anni di galera secondo noi sarebbero sufficienti, ma almeno vorremmo che non ci fossero sconti di pena”. Fabio Staiano è il papà di Noemi, che ora ha cinque anni e mezzo. Noemi è la bambina che il 3 maggio 2019 rimase gravemente ferita da un proiettile vagante in piazza Nazionale a Napoli. Uno dei 17 colpi calibro nove esplosi in un agguato di camorra, sparati ad altezza d’uomo in pieno giorno, tra la gente, vicino a un bar. Il proiettile le trapassò la colonna vertebrale e i polmoni. Da allora la piccola, salvata in extremis dalla bravura dei chirurghi dell’ospedale Santobono, vive stretta in un corsetto ed è sottoposta a costanti terapie riabilitative per recuperare la piena deambulazione. Nel video diffuso sulla pagina Facebook della mamma, la signora Tina Esposito, si vede Noemi spaurita ma sorridente, seguita da un sanitario e confortata dal papà che la tiene per mano mentre avanza lentamente. “Brava, piano piano… un passettino alla volta… brava amore mio…”.
I due accusati del ferimento di Noemi, i fratelli Armando ed Antonio Del Core, sono stati condannati in primo grado a 18 e 14 anni al termine di un processo svolto con il rito abbreviato e le conseguenti riduzioni di pena previste dal codice per i riti alternativi. La Procura di Napoli aveva chiesto il massimo della pena, 20 anni. Gli imputati hanno provato a sostenere la loro innocenza e ci riproveranno in appello. “E’ stata una buona sentenza – sostiene il signor Staiano – ci auguriamo che regga nei successivi gradi di giudizio. A caldo dicemmo che dopo quel che era successo avremmo voluto lasciare Napoli. Poi abbiamo cambiato idea: le persone per bene come noi devono rimanere. Sono quelli come loro, quelli che hanno sparato per strada incuranti di una bambina, che devono andare via da qui”.