Il governo ha deciso di stralciare dalla manovra la norma per istituire l’Istituto italiano per la Cybersicurezza. Nel provvedimento bollinato dalla Ragioneria dello Stato infatti, non compare più il lungo articolo dedicato all’agenzia. Il progetto è in realtà allo studio da tre anni e risale al Piano nazionale voluto dall’ex premier Paolo Gentiloni. La fondazione è pensata per promuovere e sostenere le competenze e le capacità tecnologiche, industriali e scientifiche nazionali nel campo della sicurezza cibernetica e della protezione informatica e lo sviluppo della digitalizzazione in Italia.
Sulla creazione dell’istituto però, negli ultimi giorni, si sono aperte numerose battaglie politiche. Chi ha voluto rivendicare per primo la sua opposizione anche pubblicamente è stata Italia viva. “È una buona notizia lo stralcio”, ha dichiarato il presidente Ettore Rosato. “Era inopportuna e non si capiva a cosa servisse, se non a limitare l’autonomia e la funzionalità dei nostri servizi di sicurezza”. Una posizione che era stata anticipata dalle ministre renziane Bonetti e Bellanova. “Bene ha fatto Conte a cogliere la necessità di non insistere”, ha concluso Rosato. Poco dopo proprio Bonetti, su Twitter, ha ribadito: “Cybersicurezza è tema strategico per l’Italia, per questo per Italia Viva la discussione per una Commissione va istruita in Parlamento prima che in altre sedi. Bene lo stralcio, come abbiamo chiesto e ottenuto in cdm”.
Poco dopo è intervenuto anche il Partito democratico. “Lo stralcio è un atto di saggezza e di rispetto del Parlamento, per il quale abbiamo lavorato intensamente nel corso delle ultime giornate”, ha detto Enrico Borghi della presidenza del gruppo Pd. “La proposta, unilaterale e non previamente condivisa, di istituzione dell’Istituto Italiano di Cybersicurezza (IIC), andava ad intervenire in maniera pesante sull’attuale architettura normativa che presiede alla sicurezza e al comparto dei servizi”. Anche secondo Borghi era mancato il confronto con il Parlamento: “Modifiche di questa natura è bene che avvengano dentro un percorso di ampia condivisione tra le forze politiche, senza strappi procedurali e con il concorso di tutti i livelli istituzionali. L’avvenuto stralcio consentirà ora di poter affrontare in maniera più serena la discussione, e il Pd fornirà il proprio contributo depositando nei prossimi giorni una proposta di riforma della legge 124/2007”.
Le tensioni degli ultimi giorni, secondo le ricostruzioni, sarebbero nate dall’iniziativa del governo che non avrebbe coinvolto per tempo gli attori in campo. Tanto che il Copasir ha chiesto immediatamente l’audizione del premier Conte che ha inviato il direttore del Dis Gennaro Vecchione. L’audizione è stata oggi alle 12.30 e poco dopo è arrivata la notizia dello stralcio della norma. Il presidente Volpi ha spiegato che la convocazione è stata decisa conseguentemente “ad una comunicazione del Presidente del Consiglio giunta all’attenzione del Comitato lunedì 16 e riferito alla cosiddetta ‘Fondazione cybersecurity”.