La merce veniva rubata in Italia, poi trasportata in Portogallo e in seguito rivenduta ad aziende italiane. Era questo il giro di riciclaggio di materiale sanitario scoperto dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) dopo una segnalazione di merce rubata dall’Italia in un magazzino di Lisbona.
L’indicazione proviene da un commerciante, che si era recato in Portogallo per acquistare dispositivi di protezione e guanti in lattice per l’emergenza coronavirus, dato il prezzo molto basso. Una volta arrivato nel magazzino della capitale portoghese, l’acquirente era stato accolto da un soggetto che aveva avviato una frettolosa trattativa per disfarsi di tutto il carico, composto da circa 12mila scatole di guanti. Il suo comportamento ha insospettito l’imprenditore, che ha preso tempo e ha scattato delle foto alla merce, con la scusa di trovare altri compratori per l’affare.
Grazie alla rete dei rivenditori autorizzati sui social, il commerciante è risalito, attraverso il tipo di materiale ed i numeri dei lotti della merce fotografati, alla provenienza della merce: si trattava di un intero stock rubato a una ditta italiana della provincia di Vicenza. L’uomo ha subito allertato lo Scip, che ha acquisito gli atti che certificavano la provenienza furtiva della merce e ha collaborato con la polizia portoghese per il recupero e l’individuazione dei responsabili. Le indagini portoghesi hanno accertato che nel frattempo il materiale era stato venduto a un’altra azienda italiana. Una ditta di trasporti, ignara della sua provenienza furtiva, lo stava trasportando a Brugherio (Monza-Brianza).
Lo Scip ha contattato l’autista del mezzo e ne ha monitorato la posizione, comunicandola in tempo reale alla Sala Operativa Internazionale, che ha attivato e supportato l’attività della Squadra Mobile di Monza-Brianza per individuare gli acquirenti del materiale riciclato. Il camion è arrivato a un magazzino di stoccaggio di una società import-export. Qui la merce è stata sequestrata per un valore di circa 200mila euro e restituita al legittimo proprietario, con denuncia per ricettazione per il titolare dell’azienda.