Un altro candidato vaccino, anche se in fase 1/2, si aggiunge alla lista dei composti che mostrano buoni risultati. Si tratta del vaccino cinese anti-covid CoronaVac, basato su virus Sars Cov 2 inattivato. In un trial clinico fase 1/2 su oltre 700 individui di 18-59 anni, il vaccino, secondo quanto riporta The Lancet Infectious Diseases, è risultato sicuro e senza effetti avversi, nonché in grado di indurre rapidamente la produzione di anticorpi dopo due dosi di prodotto. Resta da verificare in un trial di fase 3 se la concentrazione di anticorpi indotta da CoronaVac sia sufficiente a prevenire l’infezione e se il vaccino funzioni anche negli anziani. Che è uno degli obiettivi più importanti in considerazione del fatto che il coronavirus è particolarmente letale nella fascia d’età 65-90 anni.
“I nostri risultati mostrano che CoronaVac è capace di indurre una rapida risposta anticorpale entro 4 settimane dalla somministrazione, con due dosi a distanza di 14 giorni tra loro – dichiara Fengcai Zhu del centro provinciale Jiangsu per Disease Control and Prevention, a Nanjing, Cina – Ciò rende il vaccino adatto per un uso di emergenza durante la pandemia“. CoronaVac è uno dei 48 candidati vaccini preventivi del Covid-19 attualmente in sperimentazione clinica, mentre altri composti come quelli di Oxford, Pfizer e Moderna stanno per completare la fase 3 e si avviano a ottenere l’autorizzazione dagli enti regolatori nel giro di qualche settimana. Quello cinese è un vaccino basato sul virus intero inattivato chimicamente, a partire da un ceppo di Sars Cov 2 originariamente isolato da un paziente cinese.
La sperimentazione di fase 1/2 è stata condotta nella contea Suining della provincia Jiangsu. Tutti i partecipanti avevano tra 18 e 59 anni e non sono mai risultati positivi al coronavirus, né avevano mai viaggiato in aree ad alta incidenza di Sars Cov 2. In entrambe le fasi di sperimentazione, riferite su Lancet, il vaccino è stato testato (confrontandolo con un placebo) in due dosi ed ha prodotto una risposta anticorpale anche con la dose inferiore; tuttavia non è chiaro al momento se la concentrazione di anticorpi ritrovata nel sangue dei vaccinati sia sufficiente a proteggerli dal virus, perché è risultata inferiore alla concentrazione di anticorpi ritrovata in pazienti guariti dall’infezione. Gli effetti avversi sono stati assenti o lievi; il più comune riportato è stato il dolore al sito dell’iniezione.
“CoronaVac – spiega uno degli autori dei test, Gang Zeng, della Sinovac Biotech – è uno dei tanti vaccini anti Covid-19 attualmente in test. Ptrebbe rappresentare un’opzione attraente perché può essere conservato in un refrigeratore standard tra 2 e 8 gradi centigradi, come avviene per gran parte dei vaccini oggi in uso, compreso quello antinfluenzale. Inoltre il vaccino potrebbe restare stabile per oltre tre anni, cosa che offrirebbe non pochi vantaggi al momento della distribuzione anche in luoghi remoti”. Naturalmente, conclude, i dati dalla fase 3 di sperimentazione saranno cruciali per stabilire l’efficacia.