Sono diventate un caso le parole pronunciate dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra dopo l’arresto del presidente del Consiglio regionale calabrese Domenico Tallini. Intervenuto a Radio Capital, il senatore M5s (a lungo insegnante al Sud) ha dichiarato che “Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita”. Poi aggiunge: “Sarò politicamente scorretto, ma era noto a tutti che la Presidente della Calabria Jole Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”.
Immediata la reazione del centrodestra che ne ha chiesto le dimissioni: Matteo Salvini ha definito quelle di Morra “parole vomitevoli”, dedicando” un pensiero per la cara Jole Santelli”, in riferimento alla governatrice calabrese scomparsa a ottobre. Per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “questo signore, oltre che essere un parlamentare della Repubblica italiana, è anche presidente della commissione parlamentare Antimafia. Indegno, dimettiti!”, ha scritto sui suoi social. A stigmatizzare le dichiarazioni di Morra sono intervenuti anche la forzista Licia Ronzulli, che chiede al governo e al Movimento 5 stelle di prendere le distanze dalle parole del senatore, e Maria Stella Gelmini: “Si dimetta o blocchiamo i lavori in Antimafia”.
Attacchi durissimi che hanno spinto lo stesso Morra a intervenire nuovamente. “Salvini ed altri esponenti del centrodestra chiedono le mie dimissioni facendo un truffaldino taglia e cuci di mie dichiarazioni, strumentalizzandole”, si legge in una nota. “Nel giorno in cui Domenico Tallini, di Forza Italia, viene arrestato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, per un business che la ‘ndrangheta ha fatto a danno della Sanità – infatti era stato messo nella lista degli impresentabili – guarda caso parte un attacco nei miei confronti, basato sul nulla“. Il presidente della Commissione torna quindi a difendere quanto dichiarato a Radio Capital: “Ho parlato di dati di fatto. Se poi qualcuno vuole fare il taglia e cuci come fosse il vestito di Arlecchino faccia pure, ma non è informazione, non è verità“.