Per due decenni il giornalista napoletano, deceduto a 94 anni, ha lavorato nella carta stampata, prima a Milano Sera e al Corriere della Sera, quindi al Corriere dell'informazione. Poi la carriera in Rai, dove oltre a condurre il più vecchio programma sportivo ha anche seguito Olimpiadi, Mondiali e Giro d'Italia
Fu la voce die trionfi della Valanga Azzurra e dell’oro olimpico di Alberto Tomba nel 1986, condusse a lungo la Domenica Sportiva. Alfredo Pigna è stato uno dei volti più riconoscibile dello sport raccontato dalla Rai negli anni Sessanta e Settanta. Il giornalista è morto oggi all’età di 94 anni, come annunciato sui social dal suo collega Franco Zuccalà. Nato a Napoli nel 1926, Pigna si laureò in legge prima di entrare nel mondo dell’informazione.
Rimasto orfano di guerra, sostenne i suoi studi lavorando come scaricatore di porto e autista durante l’occupazione di Napoli da parte delle truppe alleate. Per due decenni ha lavorato nella carta stampata, prima a Milano Sera e al Corriere della Sera, quindi al Corriere dell’informazione. Fu anche vice direttore della Domenica del Corriere. Arrivato in Rai molto anni dopo aver vinto un primo concorso, Pigna diventò presto il conduttore della Domenica Sportiva, che condusse fino al 1974 con ascolti record.
Negli anni è stato anche inviato e ha seguito Olimpiadi, Mondiali e numerose edizioni del Giro d’Italia. Quindi divenne la voce dello sci alpino, legando la sua voce alle vittorie della Valanga Azzurra guidata da Pierino Gros e Gustav Thoeni e i primi successi di Alberto Tomba, compreso l’oro nello slalom speciale alle Olimpiadi Calgary. A metà degli anni Ottanta, prima della pensione, la Rai gli affidò nuovamente la conduzione della Domenica Sportiva. Nel corso della sua vita – durante la quale fu grande amico di Dino Buzzati – Pigna fu anche sceneggiatore e scrisse alcuni libri a tema sportivo.