A Genova nella mensa gestita dall'associazione Veriamici, i vigili sanzionano sei persone per "assembramento". L'intervento segue alle numerose segnalazioni e lamentale arrivate dai responsabili del servizio, ma anche da cittadini e comitati. Don Giacomo: "Istituzioni e associazioni dovrebbero collaborare. Solo così si può superare un momento duro per tutti, senza puntare il dito contro nessuno"
A Genova sono stati multati per aver infranto le leggi anti-Covid anche alcune delle persone che erano in fila per prendere un pasto alla mensa dei poveri. Nella centralissima via Prè, cantata anche da De André, durante la consegna dei pasti fatta dall’associazione Veriamici si sono infatti creati degli assembramenti e i vigili, anche su segnalazione dei responsabili dell’associazione, sono intervenuti. “Per diversi giorni siamo andati a sensibilizzare le persone dicendo loro di rispettare le norme anti-Covid. Ma nonostante tutto hanno continuato a non rispettare la legge e siamo dovuti intervenire”, ha spiegato il comandante della polizia municipale, Gianluca Giurato. Sarebbero sei persone multate. Una di loro è stata anche denunciata per aver mentito dicendo di essere un minorenne. Le segnalazioni, oltre che da Veriamici, sono arrivate numerose anche da residenti e comitati.
“I vigili ci hanno sempre aiutato. Siamo stati anche noi a chiamarli”, riferisce Daniele Marzano, fondatore di Veriamici. Che aggiunge: “Abbiamo chiesto noi aiuto durante la distribuzione dei pasti, ma la fila spesso si interseca con la zona dello spaccio. Noi abbiamo messo i distanziamenti a terra, forniamo le mascherine a chi le ha vecchie o a chi non ne ha proprio”. Sulle multe fatte di fronte alla mensa dei poveri genovese è intervenuto anche don Giacomo Martino, direttore di Migrantes a Genova. “Uno dei motti delle forze di polizia è di proteggere e servire. La legge giusta va applicata guardando la situazione, altrimenti diventa ingiusta. In questo momento è necessario usare l’umanità e anche le associazioni se hanno bisogno di aiuto per gestire le emergenze devono chiedere aiuto. Le stesse istituzioni devono sporcarsi le mani con le associazioni, le devono coinvolgere di più. Solo così si può superare un momento duro per tutti, senza puntare il dito contro nessuno”.