“C’è tanta fame, anche nel cuore delle nostre città, e tante volte noi entriamo in quella logica dell’indifferenza: il povero è lì, e guardiamo da un’altra parte. Tendi la tua mano al povero: è Cristo”. Le parole di Papa Francesco all’Angelus della quarta Giornata mondiale dei poveri sono un monito ancora più pressante durante la pandemia. All’emergenza sanitaria, infatti, si è affiancata quella economica insieme a un grande disagio sociale. Il coronavirus ha ampliato lo spettro delle cosiddette nuove povertà e ha purtroppo anche aumentato notevolmente il numero di coloro, spesso padri di famiglia rimasti senza lavoro, che ogni giorno bussano alle parrocchie, alle comunità e alle Caritas per chiedere aiuto.
Proprio per rispondere alle nuove sfide imposte dalla pandemia, il Papa ha voluto che l’ambulatorio realizzato dall’Elemosineria Apostolica sotto il colonnato di San Pietro facesse anche tamponi rapidi e gratis per le persone più bisognose. Insieme a tante altre iniziative che, nel rispetto delle norme anti contagio, potessero portare un po’ di sollievo a chi sulla tavola spesso ha poco o niente. Un problema questo che è da sempre al centro del pontificato di Bergoglio.
Il Papa ne ha parlato anche con il giornalista Gianni Garrucciu nel libro intitolato Fame (San Paolo). “È la vergogna più grande – afferma Francesco nel volume – che noi abbiamo adesso. Si buttano tante tonnellate di cibo che sarebbero capaci di sfamare otto volte e più la gente che ha bisogno. E il peggio è che non c’è la coscienza di questa gente che muore di fame”.
Bergoglio racconta che “quando vivevo a Buenos Aires ricordo che c’era un quartiere molto lussuoso. Lungo un viale centrale c’erano 37 ristoranti uno dietro l’altro. Si pagava una cena non so quanto, io non ci sono mai andato. Il viale terminava con una piazza e, attraversando questa piazza, cominciava subito una baraccopoli, una villa, come si dice in argentino. Così si vedevano le due cose insieme: la ricchezza, le belle auto, la gente vestita bene al termine del viale; e la povertà estrema, i bambini scalzi, denutriti, vestiti con quel poco che avevano, dall’altra parte della piazza. In un colpo solo due mondi così diversi e così vicini, contigui: una vergogna”.
Eppure è molto facile vedere gente che gira la faccia dall’altra parte incarnando quella “globalizzazione dell’indifferenza” che Francesco denunciò per la prima volta a Lampedusa durante il primo viaggio del suo pontificato. Per il Papa, infatti, “manca la volontà politica. È necessario volere davvero mettere fine alla fame. E questo non si realizzerà senza la convinzione morale comune a tutti i popoli e alle differenti visioni religiose, che pone al centro di qualsiasi iniziativa il bene totale della persona”.
Bergoglio lo spiega ancora meglio: “Quel bene che consiste nel fare all’altro quello che vorremmo fosse fatto a noi stessi. Un’azione fondata sulla solidarietà tra tutte le nazioni e che sia espressione dei popoli. Oggi abbiamo bisogno di una maggiore responsabilità a tutti i livelli, non solo per garantire la produzione necessaria e l’equa distribuzione dei frutti della terra, ma soprattutto per tutelare il diritto di ogni essere umano a nutrirsi secondo i propri bisogni, partecipando anche alle decisioni che lo riguardano e alla realizzazione delle proprie aspirazioni, senza doversi separare dai propri cari”.
Ma la mancanza di cibo resta un grave problema mondiale all’ordine del giorno. “La morte per fame o l’abbandono della propria terra – sottolinea il Papa – è notizia di tutti i giorni, che rischia di provocare indifferenza. Vedo che gli accordi internazionali cercano di dare risposte studiando i problemi e proponendo soluzioni grazie anche alla scienza. Ma questi obiettivi non riescono a eliminare l’esclusione di gran parte della popolazione mondiale”.
Il volume di Garrucciu, che ha recentemente ricevuto il premio letterario “Libri contro la fame” alla kermesse di Bookcity, è arricchito da numerosi dati della Fao. A commentarli, tra gli altri, c’è anche David Beasley, direttore esecutivo di World Food Programme, organizzazione che ha appena vinto il Premio Nobel per la pace.
Beasley lancia l’allarme: “Le persone stanno morendo adesso”. E aggiunge: “Ciò che rende particolarmente allarmante l’aumento del numero di persone che soffrono la fame è il fatto che, fino a due anni fa, il mondo stava facendo tali progressi. Si pensi che nel 1990, erano quasi un miliardo le persone che soffrivano la fame, ora la cifra si è attestata a 821 milioni, circa lo stesso numero di dieci anni fa. Ancora più inquietante è il numero di persone colpite dalla fame in modo grave, salito da 80 a 124 milioni in appena due anni. Si tratta di un aumento di oltre il 55%”.
Francesco Antonio Grana
Vaticanista
Società - 19 Novembre 2020
Papa Francesco denuncia la fame nel mondo: la vergogna più grande è la nostra indifferenza
“C’è tanta fame, anche nel cuore delle nostre città, e tante volte noi entriamo in quella logica dell’indifferenza: il povero è lì, e guardiamo da un’altra parte. Tendi la tua mano al povero: è Cristo”. Le parole di Papa Francesco all’Angelus della quarta Giornata mondiale dei poveri sono un monito ancora più pressante durante la pandemia. All’emergenza sanitaria, infatti, si è affiancata quella economica insieme a un grande disagio sociale. Il coronavirus ha ampliato lo spettro delle cosiddette nuove povertà e ha purtroppo anche aumentato notevolmente il numero di coloro, spesso padri di famiglia rimasti senza lavoro, che ogni giorno bussano alle parrocchie, alle comunità e alle Caritas per chiedere aiuto.
Proprio per rispondere alle nuove sfide imposte dalla pandemia, il Papa ha voluto che l’ambulatorio realizzato dall’Elemosineria Apostolica sotto il colonnato di San Pietro facesse anche tamponi rapidi e gratis per le persone più bisognose. Insieme a tante altre iniziative che, nel rispetto delle norme anti contagio, potessero portare un po’ di sollievo a chi sulla tavola spesso ha poco o niente. Un problema questo che è da sempre al centro del pontificato di Bergoglio.
Il Papa ne ha parlato anche con il giornalista Gianni Garrucciu nel libro intitolato Fame (San Paolo). “È la vergogna più grande – afferma Francesco nel volume – che noi abbiamo adesso. Si buttano tante tonnellate di cibo che sarebbero capaci di sfamare otto volte e più la gente che ha bisogno. E il peggio è che non c’è la coscienza di questa gente che muore di fame”.
Bergoglio racconta che “quando vivevo a Buenos Aires ricordo che c’era un quartiere molto lussuoso. Lungo un viale centrale c’erano 37 ristoranti uno dietro l’altro. Si pagava una cena non so quanto, io non ci sono mai andato. Il viale terminava con una piazza e, attraversando questa piazza, cominciava subito una baraccopoli, una villa, come si dice in argentino. Così si vedevano le due cose insieme: la ricchezza, le belle auto, la gente vestita bene al termine del viale; e la povertà estrema, i bambini scalzi, denutriti, vestiti con quel poco che avevano, dall’altra parte della piazza. In un colpo solo due mondi così diversi e così vicini, contigui: una vergogna”.
Eppure è molto facile vedere gente che gira la faccia dall’altra parte incarnando quella “globalizzazione dell’indifferenza” che Francesco denunciò per la prima volta a Lampedusa durante il primo viaggio del suo pontificato. Per il Papa, infatti, “manca la volontà politica. È necessario volere davvero mettere fine alla fame. E questo non si realizzerà senza la convinzione morale comune a tutti i popoli e alle differenti visioni religiose, che pone al centro di qualsiasi iniziativa il bene totale della persona”.
Bergoglio lo spiega ancora meglio: “Quel bene che consiste nel fare all’altro quello che vorremmo fosse fatto a noi stessi. Un’azione fondata sulla solidarietà tra tutte le nazioni e che sia espressione dei popoli. Oggi abbiamo bisogno di una maggiore responsabilità a tutti i livelli, non solo per garantire la produzione necessaria e l’equa distribuzione dei frutti della terra, ma soprattutto per tutelare il diritto di ogni essere umano a nutrirsi secondo i propri bisogni, partecipando anche alle decisioni che lo riguardano e alla realizzazione delle proprie aspirazioni, senza doversi separare dai propri cari”.
Ma la mancanza di cibo resta un grave problema mondiale all’ordine del giorno. “La morte per fame o l’abbandono della propria terra – sottolinea il Papa – è notizia di tutti i giorni, che rischia di provocare indifferenza. Vedo che gli accordi internazionali cercano di dare risposte studiando i problemi e proponendo soluzioni grazie anche alla scienza. Ma questi obiettivi non riescono a eliminare l’esclusione di gran parte della popolazione mondiale”.
Il volume di Garrucciu, che ha recentemente ricevuto il premio letterario “Libri contro la fame” alla kermesse di Bookcity, è arricchito da numerosi dati della Fao. A commentarli, tra gli altri, c’è anche David Beasley, direttore esecutivo di World Food Programme, organizzazione che ha appena vinto il Premio Nobel per la pace.
Beasley lancia l’allarme: “Le persone stanno morendo adesso”. E aggiunge: “Ciò che rende particolarmente allarmante l’aumento del numero di persone che soffrono la fame è il fatto che, fino a due anni fa, il mondo stava facendo tali progressi. Si pensi che nel 1990, erano quasi un miliardo le persone che soffrivano la fame, ora la cifra si è attestata a 821 milioni, circa lo stesso numero di dieci anni fa. Ancora più inquietante è il numero di persone colpite dalla fame in modo grave, salito da 80 a 124 milioni in appena due anni. Si tratta di un aumento di oltre il 55%”.
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Le parole del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, evidenziano una questione cruciale per il futuro dell'Unione Europea: l'importanza di accelerare l'attuazione dei programmi di coesione. È fondamentale che i fondi europei vengano utilizzati in modo tempestivo e strategico per garantire una crescita equilibrata, in particolare nelle regioni più vulnerabili". Lo ha detto Denis Nesci, coordinatore del Gruppo Ecr nella commissione Regi del Parlamento europeo.
"Accogliamo con favore l'idea di una revisione intermedia dei programmi di coesione, che rappresenta una straordinaria opportunità per riallineare le priorità e accelerare l'assorbimento dei fondi. Questo processo non solo deve essere rapido, ma deve anche puntare alla semplificazione delle procedure, in modo da evitare ritardi burocratici che rischiano di compromettere l'efficacia degli investimenti", ha dichiarato Nesci.
"In un periodo di incertezze globali, l'Europa ha bisogno di una politica di coesione che risponda in modo agile e concreto alle sfide emergenti. Non possiamo permetterci di sprecare risorse vitali per il nostro futuro", ha concluso.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Qualcuno spieghi a Tajani, che parla di Ocalan, che all’epoca dei fatti la segretaria del Pd Schlein aveva 13 anni. Dovrebbe trovare argomenti più solidi per coprire la responsabilità del suo governo sul caso Almasri". Così il Pd replica alle ultime affermazioni di Antonio Tajani.
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".