La Rai ha cancellato la presenza di Nicola Morra al programma Titolo Quinto. Lo annuncia lo stesso presidente della commissione Antimafia con un post su facebook: “Essendo arrivato a Napoli presso gli studi Rai per partecipare alla puntata odierna di Titolo Quinto ho appreso dalla vicedirettrice di Rai3 che per decisione della Direzione di Rete viene annullata la mia partecipazione al programma. Questo dovevo dirvi, questo vi dico. Credo non si debba aggiungere altro. Loro non si arrenderanno mai, io neppure!”, è il post condiviso su facebook dal senatore del Movimento 5 stelle.

Oggi Morra era finito nella bufera per le sue frasi sulla governatrice della Calabria, Jole Santelli. E ad attaccare viale Mazzini per la decisione di ospitarlo in trasmissione era stato Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia. “E’ incredibile che proprio oggi Nicola Morra partecipi ad una trasmissione su Raitre quando tutti hanno condannato le sue parole su Jole Santelli”, ha scritto su twitter l’ex presidente del Parlamento europeo. Che appresa la decisione della Rai di cancellare la presenza di Morra, esulta. “Saggia decisione dopo le nostre proteste“. A chiedere di “bloccare” la partecipazione di Morra erano stati anche diversi altri parlamentari di Forza Italia come Giorgio Mulé, Patrizia Marrocco e Maurizio Gasparri.

Le frasi che hanno fatto imbufalire il centrodestra sono quelle pronunciate dal presidente della commissione Antimafia, che commentando a Radio Capital l’arresto del presidente del consiglio regionale calabrese, Domenico Tallini, aveva detto: “È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Il mio è un rimprovero, sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso. La Calabria è irrecuperabile lo è fin quando lo Stato non affronterà la situazione con piena consapevolezza”.

Parole che hanno scatenato la polemica. Anche il Movimento 5 stelle ha chiesto al suo esponente di ritirare quella frase. Morra ha quindi formulato le sue scuse, ma ribadendo il concetto che gli elettori: “Chiedo scusa alle persone che si sono sentite offese o colpite da parole che sono state volutamente tagliate e cucite per far intendere ciò che il sottoscritto non ha mai pensato”. Poi ha confermato: “L’elettorato debba essere pienamente responsabile delle scelte che effettua e perché questo avvenga c’è necessità di essere informato su tutto”. A quel punto il presidente della commissione Antimafia era già finito sotto il fuoco incrociato di attacchi provenienti soprattutto dal centrodestra. Anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha definito attaccato il componente di Palazzo Madama definendo al sua frase “grave perché disonora le istituzioni. Perché infanga la memoria di Jole Santelli ritenuta colpevole di essere stata malata; perché discrimina senza umanità i malati specie quelli oncologici; perché delegittima la libera scelta degli elettori, perché offende i calabresi come fossero tutti delinquenti”.

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