Gli effetti a medio-lungo termine della pandemia non saranno solo clinici, ma anche sociali, a causa dei lockdown scolastici. Questa la conclusione di alcuni studi americani che hanno messo sotto osservazione l’impatto della chiusura delle scuole sull’apprendimento dei bambini e dei ragazzi e le conseguenze future in termini di reddito e benessere. Con proiezioni disastrose, soprattutto per i più piccoli e le famiglie meno abbienti, e ulteriore impulso all’allargamento della forbice sociale. Numeri che possono avere un peso nella riflessione in corso in Italia sull’opportunità di tornare appena possibile alle lezioni in presenza anche per i ragazzi delle superiori, come auspica per esempio il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo.
Aumento dei ragazzi senza diploma, guadagni futuri in calo dell’1% – I ricercatori di Goethe Universitat di Frankfurt, University of Pennsylvania, Cepr, Nber e Safe in un paper pubblicato all’inizio di novembre hanno analizzato gli effetti su reddito e benessere che avranno, quando cresceranno, i bambini che oggi si trovano a vivere la chiusura delle scuole. Il modello ha studiato le conseguenze progressive di questa condizione, comprese le scelte future di indirizzo scolastico e college, l’ingresso nel mercato del lavoro e in ultima analisi il benessere. Inoltre, è stato preso in considerazione l’impatto della recessione economica indotta dal Covid, che ha provocato una riduzione delle risorse a disposizione dei genitori e si rifletterà negativamente sulla possibilità di investire in futuro nell’educazione dei propri figli, aggravando le prospettive per l’attuale generazione di studenti. Avvertenza importante: il modello studia gli effetti di una chiusura totale, senza tener conto delle eventuali lezioni a distanza.
Prendendo in considerazione sia la chiusura delle scuole sia gli effetti della recessione, per i bambini che oggi hanno tra 4 e i 14 anni il modello stima in media un incremento futuro di ragazzi senza un diploma del 4,1% e una riduzione di laureati del 2,6%. Nonostante la riduzione complessiva di risorse, il modello riconosce un aumento di tempo e di denaro dedicato attualmente ai figli, rispettivamente del 3,8% e del 5,1 per cento. Insomma, le famiglie stanno guadagnando meno e spendendo di più. Tuttavia, a causa della ridotta accumulazione di capitale umano e di una minore istruzione dei ragazzi, i loto guadagni futuri si ridurranno dell’1 per cento. “Data la natura temporanea dello shock, che abbiamo determinato in sei mesi, queste cifre ci appaiono piuttosto grandi”, scrivono i ricercatori. A soffrire di più le conseguenze delle scuole chiuse sono due categorie: i bambini più piccoli, quelli compresi tra i 6 e i 10 anni, e quelli appartenenti a famiglie meno abbienti. Sia perché per i bambini di famiglie a basso reddito la maggior parte dell’investimento educativo proviene dal settore pubblico. E sia perché, in risposta alla chiusura delle scuole, i genitori più ricchi possono aumentare più degli altri gli investimenti sui bambini.
Apprendimento in matematica dimezzato – Uno studio diverso, dal titolo “Projecting the potential impacts of Covid-19 school closures on academic achievement” e condotto da un gruppo di lavoro composto dall’istituto di ricerca in ambito scolastico Northwest Evaluation Association, dalla University of Virginia e dalla Brown University, ha confermato le perdite secche inflitte dai lockdown. E per farlo ha preso a riferimento gli effetti già analizzati sugli apprendimenti dei ragazzi a seguito delle regolari chiusure estive delle scuole, quelle avvenute in passato in occasione di singolari eventi atmosferici, come le nevicate del Colorado e del Maryland, e di altri disastri naturali, per l’esempio l’uragano Katrina, e infine a fenomeni di assenteismo dovuti all’impossibilità di frequentare le lezioni per cause di forza maggiore, come la mancanza di trasporti o la necessità di assistere la famiglia. Ogni chiusura scolastica ha avuto un impatto negativo sia sullo sviluppo della capacità di lettura degli studenti, sia riguardo alle abilità matematiche.
Secondo le proiezioni sulla chiusura anticipata delle scuole a metà marzo a causa della pandemia, nonostante le lezioni a distanza offerte dalla “maggior parte dei distretti scolastici” gli studenti delle elementary e secondary school avrebbero raggiunto solo il 63-68% dell’apprendimento nella lettura di un tipico anno scolastico completo, e appena il 37-50% dell’apprendimento in matematica.
Impatto più forte nella comunità afroamericana – Anche questo studio però mostra che gli effetti negativi non sono universali, identificando un terzo degli studenti in grado non solo di non perdere terreno, ma di migliorare il proprio apprendimento, soprattutto nella capacità di lettura, durante la chiusura estiva delle scuole, e dunque presumibilmente anche durante il lockdown. Anche se “le famiglie di ogni livello di reddito tipicamente considerano le vacanze estive come un periodo in cui i bambini possono essere bambini”, afferma il paper, evitando una correlazione diretta tra ricchezza familiare e apprendimento dei bambini, “ci sono comunque molte ragioni per credere che gli impatti del Covid possano essere molto più forti per i bambini in povertà e i bambini di colore”. Le motivazioni sono i maggiori tassi di contagio e di decessi nella comunità afro-americana, le conseguenze economiche più dure per i genitori di origine ispanica e afro-americana e infine il digital-divide e l’accesso a internet, che amplificano le disuguaglianze e i loro effetti per i bambini e i ragazzi, molto più di una normale estate.