Il fatto contestato risale alla sera del 16 luglio 2019. Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata stuprata dai quattro giovani al termine di una serata iniziata al Billionaire insieme a un’amica e conclusa nella villa di proprietà del comico in Costa Smeralda
Il procuratore di Tempio Pausania (Sassari) Gregorio Capasso e la sostituta Laura Bassani hanno chiuso le indagini per violenza sessuale in concorso, cominciate oltre un anno fa dopo la denuncia formulata in una caserma dei carabinieri di Milano da una ragazza di 20 anni al rientro dalle vacanze in Sardegna. Il reato viene contestato a Ciro Grillo, il figlio ventenne di Beppe Grillo, e a tre suoi amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Secondo quanto riferito da l’Unione Sarda e la Nuova Sardegna, la procura è pronta a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti dei quattro.
Il fatto risale al 16 luglio 2019: tornata a Milano, la studentessa denunciò ai carabinieri di essere stata stuprata al termine di una serata iniziata al Billionaire insieme a un’amica e conclusa nella villa di proprietà del comico, al Pevero di Porto Cervo, in Costa Smeralda. La 20enne, assistita dall’avvocata Giulia Bongiorno, accusa i quattro di rapporti sessuali non consenzienti: ai carabinieri ha raccontato che si oppose alla richiesta di un rapporto da parte di un primo ragazzo e venne stuprata. Dopo, gli altri fecero lo stesso. Gli investigatori hanno sequestrato i cellulari ai 4 amici, esaminato chat e video. Ciro Grillo è difeso da Enrico Grillo, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli difendono Edoardo Capitta, Romano Raimondo e Gennaro Velle difendono Francesco Corsiglia, Paolo Costa difende Vittorio Lauria. Tramite i loro legali, i 4 giovani hanno sempre respinto le accuse sostenendo che i rapporti sono stati consenzienti.