La centrale acquisti regionale Aria ha portato a casa quel che ha trovato sul mercato, dunque sia dosi con ago che senza. Ma chi poi si è occupato della distribuzione nelle varie Ats s’è dimenticato, in qualche caso, delle confezioni di aghi, come è successo in Insubria. Samuele Astuti, consigliere regionale dem: "Sul fronte vaccini si continua ad andare avanti con grandissima difficoltà e ogni giorno emergono delle criticità"
L’ultimo capitolo della grottesca rincorsa di Regione Lombardia alle agognate dosi di antinfluenzale nell’anno del Covid sono i vaccini senza ago. È successo che diversi medici di famiglia dell’Ats Insubria, l’azienda sanitaria delle province di Como e Varese, si sono visti recapitare dosi in siringa, ma senza ago. E quindi inutilizzabili, finché non riusciranno a rifornirsi o non verranno riforniti dall’Ats anche degli appositi aghi. Con nuovi ritardi che si aggiungeranno ai ritardi già consolidati della campagna vaccinale in salsa lombarda organizzata dall’assessorato di Giulio Gallera, tra errori nei bandi di acquisto, 620mila dosi (su un totale di 2,9 milioni ordinate) senza le autorizzazioni dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), fornitori improvvisati, persone a rischio che non trovando il vaccino gratuito del pubblico finiscono per rivolgersi al privato. Il tutto all’indomani delle ammissioni sfuggite via mail all’Ats di Milano su una filiera distributiva che “presenta disponibilità ridottissime di vaccino over 65”.
Ma come è potuta succedere questa? La centrale acquisti regionale Aria ha portato a casa quel che ha trovato sul mercato, dunque sia dosi con ago che senza. Ma chi poi si è occupato della distribuzione nelle varie Ats s’è dimenticato, in qualche caso, delle confezioni di aghi. “Sul fronte vaccini si continua ad andare avanti con grandissima difficoltà e ogni giorno emergono delle criticità – accusa Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd e capogruppo in Commissione Sanità – Gli aghi che si trovano in confezioni distinte non consegnate adesso andranno montati uno per uno, causando ulteriori ritardi”.
Ma non è tutto. Perché il vaccino arrivato senza aghi è il Fluad Quadrivalent dell’azienda Seqirus. Un nome commerciale che non compare tra quelli citati nell’ultima circolare della direzione generale Welfare della Regione inviata ai medici e nemmeno nell’elenco dei vaccini autorizzati per la stagione 2020-2021 sul sito dell’Aifa. Il vaccino va comunque bene. Esiste infatti una specifica autorizzazione concessa da Aifa a Regione Lombardia per importare il “Fluad Tetra” e Aifa ha spiegato a ilfattoquotidiano.it che “il farmaco Fluad Quadrivalent è autorizzato e commercializzato negli Stati Uniti per la campagna vaccinale 2020-2021 ed è stato chiamato ‘Fluad Tetra’ nell’autorizzazione all’importazione per un mero errore formale”. Tutto a posto, dunque. Ma alcuni medici non han saputo più che pensare, trovandosi in una mano gli sconosciuti Fluad Quadrivalent e nell’altra la circolare della Regione che cita vaccini diversi. Avvisarli prima, no? “Immaginiamo che la Regione lo abbia fatto – dice Astuti – perché se no la situazione sarebbe sempre più pesante. Chiediamo a Gallera di rendere pubbliche le autorizzazioni e trasmetterle alle Asst e ai medici di base. L’odissea vaccini continua, e ancora una volta ci troviamo a chiedere all’assessore di rimediare al più presto”.