Il prefetto del Dicastero per la comunicazione ne ha parlato direttamente con Bergoglio nell’udienza privata che si è tenuta il 19 novembre. La versione dell’organismo della Curia che gestisce i media vaticani è che probabilmente il profilo social di Francesco è stato hackerato, ma non è ancora escluso l'errore materiale di un dipendente. Il commento della modella coinvolta: “Almeno andrò in paradiso”
Un’indagine interna per scoprire chi ha messo il like alle foto hot della modella brasiliana Natalia Garibotto con l’account Instagram di Papa Francesco. L’obiettivo del Vaticano non è solo quello di accertare l’accaduto, ma anche prevenire che un errore del genere possa ripetersi in futuro. “Almeno andrò in paradiso”, è stato il commento ironico della Garibotto sul suo profilo Instagram dopo il like papale prontamente rimosso dalla Santa Sede. Dell’indagine interna il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini, ne ha parlato direttamente con Bergoglio nell’udienza privata che si è tenuta il 19 novembre.
La versione dell’organismo della Curia romana che gestisce tutti i media vaticani è che molto probabilmente è stato hackerato l’account Instagram di Francesco, escludendo così che lo spiacevole incidente sia stato commesso da qualche sbadato dipendente della Santa Sede. Per questo motivo, il Dicastero per la comunicazione ha chiesto anche ai responsabili del social di indagare per verificare se ci sono state delle manomissioni da parte degli hacker. L’indagine interna ora, però, dovrà escludere anche l’altra e più banale ipotesi. Ovvero un errore materiale commesso da chi gestisce realmente il profilo Instagram del Papa che attualmente conta 7 milioni e mezzo di follower.
Se è vero, infatti, che Bergoglio approva i post che vengono pubblicati sul suo account, non è lui direttamente a metterli in rete. Come spiegò il Vaticano quando Francesco approdò su Instagram, il 19 marzo 2016, è la sezione dei social media del Dicastero per la comunicazione a curare la gestione dell’account papale, utilizzato per condividere non solo le foto ma anche brevi video. All’epoca prefetto del Dicastero era monsignor Dario Edoardo Viganò costretto alle dimissioni, due anni dopo, per aver taroccato una lettera del Papa emerito Benedetto XVI. L’ex prefetto era convinto che Instagram avrebbe aiutato “a raccontare un pontificato attraverso le immagini per far entrare nei gesti di tenerezza e di misericordia tutte le persone che vogliono accompagnare e conoscere il pontificato di Papa Francesco”.
“Sceglieremo – aggiunse Viganò spiegando il progetto – alcune foto del Servizio fotografico dell’Osservatore Romano, cercando di ritagliarne alcuni dettagli. Così possiamo fare vedere quegli aspetti di vicinanza e di inclusione che Papa Francesco vive quotidianamente”. È innegabile che l’account Instagram di Bergoglio, aperto non a caso proprio durante il Giubileo straordinario della misericordia, è diventato subito un successo social fin dal primo post: “Inizio un nuovo cammino per percorrere con voi la via della misericordia e della tenerezza di Dio”. Per Nataša Govekar, direttore teologico-pastorale del Dicastero per la comunicazione, “è interessante che i post più apprezzati su @Franciscus siano quelli dove il Papa fa il Papa, dove prega, benedice, incontra le persone e con la sua prossimità entra in relazione con milioni di persone”.
Twitter: @FrancescoGrana