Oggi, terzo sabato di novembre, è il Survivors Day, Giornata Internazionale dei Sopravvissuti alla perdita di un caro per suicidio, nonostante tutti gli sforzi fatti perché ciò non accadesse. Promossa dalla American Foundation for Suicide Prevention (afsp.org), la celebrazione del Suvivors Day nel sabato precedente alla festa americana del Ringraziamento si è diffusa in tutto il mondo come era facile immaginare, considerato l’impressionante numero dei gesti suicidari. Nel 2019 In Italia si sono uccise poco meno di 4mila persone, in linea con la media annuale, 800mila nel mondo, una ogni 40 secondi per l’Organizzazione mondiale della sanità, e questo senza contare i tentativi andati a vuoto. Numeri in ulteriore aumento da quando il mondo deve vedersela con la pandemia. La paradossale alleanza tra i contagi e i lockdown, tra la malattia e la cura, ha provocato un’impennata delle sindromi psichiatriche, e a partire dall’inizio del 2020 ha ripreso a lievitare il numero dei suicidi in Italia, invertendo la tendenza dei mesi precedenti. “Al contrario di quanto si crede, la prevenzione del suicidio è possibile e riguarda tutti, potendo far leva sul desiderio di vivere che i soggetti a rischio di suicidio conservano fino alla fine. Pur restando un evento imprevedibile la corretta valutazione del rischio di suicidio resta il principio centrale per decodificare il desiderio di morte” riferisce Maurizio Pompili, Ordinario di Psichiatria all’università della Sapienza di Roma, esperto nella ricerca sul suicidio.
C’è ancora molto da fare per implementare una strategia nazionale che possa prevenire questo esercito di morti silenziose, quando non rimosse. Ancora meno si fa, e si sa, dei survivors, spesso ignoti anche a sé stessi. “Incredulità. Ricerca di spiegazioni. Perché. Se solo… Dove ho sbagliato?”, scrive Maddalena Oliva nell’inchiesta pubblicata sul Fatto Quotidiano il 6 ottobre 2019. “Crisi d’ansia, incubi. Depressione. Rabbia. Perdere un proprio caro perché si è tolto la vita è un’esperienza diversa da altri tipi di lutto: per l’American Psychiatric Association è un evento ‘catastrofico’ simile all’esperienza in un campo di concentramento.”
Si sa poco o niente dei survivors, e questo è un altro paradosso della pandemia che ci ha resi un po’ tutti increduli, spiazzati, sopravvissuti alla nostra vita precedente. Si fa poco o niente per farli uscire dal buio, per aiutarli a superare il loro stigma; sembra che non esistano, eppure dove c’è un suicidio c’è un survivor. Anzi – secondo Edwin Shneidman, scienziato e padre della suicidologia moderna – per ogni suicidio ci sono tra 6 e 10 survivors: familiari, amici, fidanzati e mogli che hanno sperimentato questo evento traumatico che ha fatto precipitare d’improvviso le loro vite. Possiamo associare il più estremo dei gesti a un grido di dolore la cui eco resta per sempre nella mente di chi lo ha udito, dunque il destino di “quelli che restano” sembra rimanere sospesi tra grida e silenzio. Di conseguenza, la sfida diventa battere il silenzio, la vergogna, trasformare le grida in parole. Ascoltare e essere ascoltati. Aiutare e essere aiutati.
Anche la Giornata Internazionale dei Survivors 2020 si trova a fare i conti con la pandemia da covid 19; viene celebrata quasi ovunque in forma virtuale a differenza dal taglio fortemente commemorativo, emozionale, degli anni precedenti, perché il Survivor Day è stato pensato per essere una giornata di speranza e guarigione, per non dimenticare e insieme per condividere una tanto terribile esperienza di separatezza. Un anno fa è stata fondata l’associazione di volontariato Amici di salvataggio intitolata alla scrittrice Alessandra Appiano, deceduta il 3 giugno 2018, in coerenza di ricovero ospedaliero per una grave depressione. Tra le finalità della onlus, che si interroga sulle pieghe nascoste della relazione tra depressione e suicidio, c’è anche quella di informare sulla realtà dei survivors, di aiutarli a convivere con il loro dolore e far sì che diventi utile, a percorrere nelle due direzioni il passaggio segreto tra vita e sopravvivenza. In ogni dolore umano c’è un nucleo segreto e prezioso, più prezioso quanto più forte è il dolore. Così l’Associazione ha scelto la giornata di oggi 21 novembre, Survivor Day 2020, per mettere online il proprio sito. Lo si raggiunge all’indirizzo www.amicidisalvataggio.it