CI VEDIAMO ALL'USCITA - 3/3
L’incipit è straniante. Una chiesa, un funerale, i monologhi interiori (e non solo) di alcuni personaggi. Qualcuno sul pulpito sta ricordando il defunto, poi all’improvviso dei passi e un urlo. C’è un atmosfera distopica, il lettore ha la sensazione di essere “di troppo”, di spiare una scena a cui non era stato invitato. Poi però si passa al capitolo due. Un salto indietro nel 1997. E le cose cambiano drasticamente. Ci vediamo all’uscita (Sperling & Kupfer) è il secondo romanzo de “I Trentenni“, alias Silvia Rossi, Stefania Rubino e Ilaria Sirena, tre amiche che nel 2013 hanno creato l’omonimo blog che raccoglie storie e racconti di vita di un’intera generazione, quella dei ragazzi cresciuti negli anni Novanta. Come appunto i protagonisti di questo libro, i gemelli Marco e Benedetta, Alice, Stefano e Maurino ma anche Paola e Edo. Uno alla volta, pagina dopo pagina, iniziamo a conoscere quei personaggi che all’inizio ci sembravano degli estranei un po’ pazzi. Con un lungo flashback, veniamo catapultati negli anni Novanta, nell’anno della maturità. Le uscite in motorino, la “Smemo” decorata con gli Uni Posca, i primi cellulari e le prime email, le chiamate sul telefono fisso, le scuse improbabili raccontate ai genitori per uscire con gli amici anziché studiare. E ancora, l’occupazione della scuola, la gita a Vienna e il primo Capodanno in montagna da soli. E a far da colonna sonora ci sono le canzoni che hanno segnato quell’epoca, dagli 883 agli Oasis fino ai Blur e i Green Day. Un viaggio nella memoria e nei ricordi di questo gruppo di amici legato da un sentimento profondo e autentico. Anche quando tutto cambia all’improvviso e la rabbia prende il sopravvento perché le cose non sono andate come nei piani, Alice, Stefano, Marco, Benedetta e Maurino riescono a riprendere le redini della loro amicizia in tempo, rinsaldando quel rapporto che si stava sgretolando a causa dei reciproci risentimenti. Così, quando la macchina del tempo ci riporta nel presente, quel funerale che all’inizio non ci diceva niente assume subito un altro significato perché a morire è stato uno di loro. E il lettore scopre assieme ai protagonisti l’esistenza di un segreto celato per tutto questo tempo da uno dei cinque ragazzi. Un segreto che, dopo la morte, si abbatte sulle loro vite, facendogli scoprire ancora una volta la loro fragilità. Un po’ “Notte prima degli Esami“, un po’ “Immaturi“, con un pizzico anche di “Sapore di Sale”, questo romanzo è dedicato a tutti i nostalgici dell’ultimo decennio del secolo scorso. Ci sono tutti quegli elementi un po’ “scontati” che ci si aspetta da copione: la gravidanza (mica tanto) a sorpresa, la storia d’amore tra due, l’amico scapestrato che diventa un manager di successo. Proprio per questo però, gli appassionati del genere non potranno che sguazzarci in questo libro appassionato e confortante, che ti fa venire voglia di recuperare i diari del liceo e riguardare le vecchie foto con i compagni di classe. Voto (affezionato): 7.