Addio alle mascherine bianche coi legacci da fissare dietro la testa. Nel giro di poco tempo torneranno sui banchi di scuola i classici dispositivi di protezione individuale con gli elastici da mettere attorno alle orecchie. A deciderlo è il Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. Dopo le numerose segnalazioni e lamentele sui social network da parte di genitori e insegnanti e a seguito delle segnalazioni giunte agli uffici di Arcuri, si è deciso di fare un passo indietro: tornano le mascherine inviate nelle prime settimane di scuola.
Ancora non è ben chiaro quando i fornitori saranno in grado di iniziare la distribuzione di questa nuova commessa ma è una sicurezza che le mascherine bianche definite in maniera ironica “mutanda” da molti genitori e allievi, spariranno. Stiamo parlando di un modello tutto made in Italy studiato con l’Università di Bologna: “Non è piaciuto – spiegano dallo staff del Commissario – e quindi, adesso, abbiamo riprodotto quelle classiche”. A produrre sia la prima che la seconda tipologia di mascherine sono alcune delle oltre 120 aziende che si possono rintracciare sul sito www.invitalia.it insieme a Fca, Luxottica e altre società che mettono a disposizione operai e spazi degli stabilimenti che ospitano macchinari di proprietà della struttura commissariale. Dal canto suo il ministero dell’Istruzione fa sapere di essere costantemente in contatto sia con le scuole che con il Commissario Arcuri per la risoluzione di ogni problema. “Con riferimento alle mascherine – spiegano fonti vicine alla ministra Lucia Azzolina – il Commissario sta intervenendo e interverrà come da lui stesso confermato alla vostra testata, sulla base delle segnalazioni delle scuole”.
Una vittoria per i tanti genitori e insegnanti che in quest’ultime settimane hanno protestato per avere dei dispositivi di protezione individuale diversi. Molte mamme e papà, infatti, piuttosto di sentire le lamentele dei figli hanno preferito andare in farmacia a comprare il classico dispositivo di protezione individuale. Altri hanno escogitato una modifica alla cucitura dei legacci facendo in modo che si portassero sulle orecchie anziché dietro la testa. Ad accorgersi di questo problema sono stati soprattutto gli insegnanti che hanno il compito di distribuire ogni mattina i pacchi di mascherine che arrivano dal Commissario: in molti casi si sono trovati di fronte a bambini che già l’avevano indosso portando quella chirurgica o quella di comunità che va igienizzata ogni giorno. Persino la Garante dell’Infanzia della Regione Toscana nei giorni scorsi aveva scritto una lettera alle istituzioni per sensibilizzarle in merito al problema sollevato da molti genitori. Anche la struttura del Commissario ha ricevuto diverse lettere con delle lamentele e fa sapere di aver risposto a tutti.