Era finito l’alcol e così hanno deciso di bere del disinfettante per le mani, di quello usato ora per limitare i rischi di contagio da Covid. Così sono morte sette persone e altre due si trovano ricoverate in coma. È successo giovedì scorso a una festa nel distretto di Tattinskij, nella Jacuzia, in Russia, come riferiscono i media locali: il gruppo, accortosi di aver terminato l’alcol, aveva deciso di consumare il liquido antisettico, una soluzione idroalcolica composta al 69% da metanolo, nonostante il fatto che è altamente tossico se ingerito.
Una donna di 41 anni e due uomini di 27 e 59 anni sono morti ancora prima che arrivassero i soccorsi aerei inviati da Yakutsk, la capitale della regione. Altri tre uomini – dell’eta’ di 28, 32 e 69 anni – sono deceduti in ospedale nella giornata di venerdì e una settima persona è morta oggi. Altre due persone sono in coma e si trovano in terapia intensiva. Le autorità sanitarie russe hanno avvertito più volte la popolazione che la soluzione idroalcolica anti-covid, prodotta in Russia, non deve essere consumata.
Tragedie legate all’assunzione di surrogati delle bevande alcoliche non sono infatti rare nella federazione. Uno dei casi più gravi della storia recente risale al dicembre 2016, quando a Irkutsk, in Siberia, 78 persone morirono e decine di altre rimasero accecate dopo aver bevuto una lozione da bagno al biancospino, anch’essa contenente alti dosi di metanolo. Secondo la Bbc, fino a 12 milioni di russi consumano surrogati delle bevande alcoliche come profumi, dopobarba, liquidi antigelo e detergenti per vetri, un fenomeno che si sarebbe aggravato in seguito alle sanzioni occidentali. E nei memoriali della Seconda Guerra Mondiale è facile imbattersi in aneddoti su soldati dell’Armata Rossa che rubano flaconi di profumo dalle case e li vuotano come se contenessero liquore.