Il braccio destro di una vita ‘scaricato’ alla vigilia del rush finale per la cessione di Autostrade, dopo mesi di trattative e contrasti successivi al crollo del ponte Morandi. Il consiglio d’amministrazione di Edizione, la holding della famiglia Benetton che controlla Atlantia che a sua volta controlla Aspi, ha sostituito Gianni Mion, confermato presidente la scorsa estate in attesa di trovare un nuovo amministratore delegato. Al suo posto è stato scelto Enrico Laghi, esperto di diritto commerciale e finanziario ma soprattutto ex commissario di Ilva in amministrazione straordinaria e Alitalia. Non si tratta del primo volto nuovo degli ultimi mesi nell’orbita delle società della famiglia di Ponzano Veneto: nelle scorse settimane, infatti, l’ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, è entrata nel board di Atlantia dopo una prima cooptazione ad interim a settembre.
Il cambio al vertice tra Mion e Laghi avverrà, spiega Edizione, entro la fine del mese. L’ex commissario di Ilva diventerà amministratore delegato e presidente. Avrà le deleghe “in materia di supervisione e coordinamento strategico: dei principali progetti e dossier della società; del processo funzionale al percorso di rinnovamento e rafforzamento della strategia sociale; dei rapporti fra la società e le sue controllate o collegate nonché dei rapporti esterni della società; delle relazioni istituzionali e della comunicazione esterna”, fa sapere la holding.
“Si tratta di una scelta di chiara matrice tecnica – precisa la nota – a favore di un professionista con uno spiccato approccio istituzionale, che gode della piena fiducia di tutti i componenti della famiglia e del consiglio di amministrazione, anche funzionale alla futura individuazione di una figura manageriale che possa accompagnare la società in un cammino di lungo periodo”. Mion, “al quale va un particolare ringraziamento per una lunga collaborazione iniziata nel 1986 e (salvo un’interruzione fra il 2016 e il 2019) proseguita fino ad oggi, continuerà a supportare la società favorendo il passaggio di consegne a Laghi e fornendo il proprio apporto in relazione a specifiche attività della società di volta in volta concordate”, conclude la nota.
Nell’ultima tranche dell’inchiesta aperta dalla procura di Genova su Autostrade dopo i 43 morti del 14 agosto 2018 a causa del collasso del viadotto sul Polcevera, Mion, non indagato, era stato intercettato mentre, dialogando con un professore dell’università Bocconi, spiegava: “Le manutenzioni le abbiamo fatte in calare, più passava il tempo meno facevamo… cosi distribuiamo più utili … e Gilberto e tutta la famiglia erano contenti”. La famiglia di cui parla naturalmente è quella dei Benetton e Gilberto è l’imprenditore scomparso il 22 ottobre del 2018.
La sostituzione di Mion arriva nello stesso giorno in cui fonti vicine ad Autostrade hanno reso noto che la società ha approvato la nuova versione del Piano Economico Finanziario, a seguito dei rilievi dell’Autorità regolazione trasporti e l’ha inviato al governo lo scorso giovedì. La necessità di rielaborare il Pef era scaturita lo scorso 22 ottobre, il ministero dei Trasporti aveva scritto ad Aspi, chiedendo di adattare il piano sulla base del parere che era stato formulato dall’Autorità il 14 ottobre. La proposta di Pef era già stata inviata da Aspi al Governo per altre 4 volte, con varie modifiche. Il primo invio è del 23 luglio, dopo l’accordo tra Atlantia-Aspi e il governo raggiunto la notte del 15 luglio.
Oltre al Pef, Autostrade ha scritto sabato al ministero una ulteriore lettera, nella quale comunica di accettare anche l’Atto Aggiuntivo (in pratica, il contratto che serve a recepire il nuovo Pef nella Concessione vigente) nei termini proposti dal governo il 2 settembre scorso.In sintesi, Aspi ha accettato formalmente tutti gli atti proposti dal governo nella formulazione voluta dall’esecutivo: l’Atto Transattivo per la chiusura della procedura di revoca (a inizio ottobre), la nuova versione del Pef sulla base dei rilievi Art (in settimana), l’atto aggiuntivo (nella giornata di sabato).
Ora bisogna capire quali decisioni assumerà l’esecutivo sull’approvazione finale del Pef. Tenendo conto che Cassa Depositi e Prestiti ha già dichiarato che serve un Pef definitivo per formulare un’offerta vincolante su Aspi, e la scadenza per farlo è il 30 novembre. Il Piano economico finanziario è uno dei scogli della trattativa, insieme alla richiesta degli acquirenti – Cdp rileverebbe con i fondi Macquarie e Blackstone l’88% della società – di essere sollevati da tutte le responsabilità relative al passato.