“Per il Recovery fund dobbiamo attendere il Consiglio europeo di dicembre che sarà decisivo”, così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato a Otto e Mezzo su La7 chiarisce quanto sta accadendo in Unione europea. “In questo momento effettivamente c’è un problema, perché abbiamo superato varie questioni, siamo in dirittura d’arrivo, però è stato sollevato un veto politico da parte di Polonia e Ungheria”. Nonostante ciò, il premier ha escluso che i Paesi frugali possano ancora ostacolare l’accordo: “C’è un impegno politico di tutti i Paesi, preso lo scorso luglio, e non si può rimettere in discussione. Una risposta che è nell’interesse di tutti, non solo dell’Italia che è la maggiore beneficiaria. Perché tutti stanno vivendo una seconda ondata che è distruttiva“. Sui tempi del Recovery plan, Conte ha aggiunto: “Anche sulla base del cronoprogramma, siamo desiderosi di farlo subito, potremo presentare già a febbraio il piano nazionale italiano. Ci sarà un ritardo rispetto ai tempi iniziali, ma non troppo“. Ma siamo in ritardo? “Non abbiamo ancora sottoscritto l’accordo del Recovery fund, c’è il veto. Non è possibile presentare il piano a dicembre. C’è un’interlocuzione settimanale con la Commissione europea e non siamo assolutamente in ritardo. Se va tutto bene, lo potremo presentarlo agli inizi di febbraio”.