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Coronavirus, il caso della pandemia esplosa in Montenegro: la Chiesa ortodossa serba dietro al record di contagi

Alle esequie di un vescovo e del patriarca Irinej, entrambi morti di Sars-Cov-2, i fedeli hanno baciato le salme e bevuto vino consacrato da un solo cucchiaio offerto dal sacerdote. E negli ultimi mesi sono stati tanti gli eventi e le proteste legati alla Chiesa ortodossa serba che hanno provocato assembramenti in totale violazione delle norme anti-Covid

In giugno aveva dichiarato finita l’epidemia dopo 28 giorni consecutivi di zero casi e zero decessi, ma da alcuni mesi, al pari degli altri Paesi della regione, è stato travolto da una forte ripresa della curva epidemica. A contribuire alla diffusione del contagio in Montenegro sono stati i raduni, i cortei e le processioni promossi dalla Chiesa ortodossa serba, particolarmente seguita nel Paese nonostante le persone di etnia serba siano solo un terzo della popolazione.

Nei giorni scorsi avevano fatto scalpore le immagini del mega assembramento al funerale del vescovo Amfilohije Radovic (nella foto), noto per apparire spesso in pubblico senza mascherina e per le sue funzioni religiose in violazione delle linee guida sanitarie. In quell’occasione si sono ripetute scene e comportamenti di totale irresponsabilità da parte di migliaia di cittadini e fedeli, accorsi in massa e senza alcuna prevenzione a rendere omaggio alla salma di Amfilohije, chinandosi per baciarla, sfidando ogni appello alla prudenza. Radovic è morto di Covid, così come il patriarca Irinej, che con ogni probabilità si è infettato proprio alle sue esequie. Al funerale del patriarca a Belgrado, anche se forse con minore intensità, si sono ripetute le stesse scene, con tanti che si sono avvicinati e chinati per baciare la salma. A questo si aggiunge come, nel rispetto della liturgia ortodossa, durante le celebrazioni si offra vino consacrato ai fedeli che si avvicinano al sacerdote e bevono da un solo cucchiaio utilizzato per tutti.

Il Montenegro, in rapporto alla popolazione, è secondo in Europa per numero di contagi da covid-19 su 100mila abitanti. Stando infatti ai dati del portale web tedesco ‘Statista’, il piccolo Paese balcanico, che conta appena 620 mila abitanti, ha un tasso di 4.754 contagiati su 100 mila abitanti, secondo solo al Belgio la cui incidenza è di 4.803 contagi su 100 mila abitanti. Terzo il Lussemburgo con 4.654 contagi su 100 mila abitanti. Negli scorsi mesi sono state numerose le proteste delle persone di etnia serba contro una nuova legge religiosa sui diritti di proprietà ritenuta discriminatoria e ostile nei confronti della Chiesa ortodossa serba, da sempre molto popolare e largamente diffusa in Montenegro.

Innumerevoli raduni, cortei e processioni si sono svolti in massima parte senza l’osservanza delle misure di prevenzione anti-covid, con migliaia di partecipanti senza mascherina e incuranti del distanziamento fisico prescritto. Comportamenti stigmatizzati a più riprese dalla dirigenza di Podgorica, e che hanno portato spesso a tafferugli e scontri con le forze dell’ordine locali, mentre diversi esponenti religiosi della Chiesa ortodossa serbi sono stati arrestati o si sono contagiati con conseguenze più o meno gravi.