Le parole di Iva Zanicchi arrivano dopo che lei stessa ha combattuto contro il covid-19. Raggiunta al telefono da Alessandra Menzani per Libero racconta: "All'inizio avevo male alle ossa, febbre. Il medico decide di curarmi a casa. Il saturimetro era buono, 95. Dopo due giorni mi viene un raffreddore da non respirare. Casualmente mi chiama questo ragazzo delle Iene..."
“Mio fratello è ricoverato a Vimercate ed è anche un grande cardiopatico. Fausto, il mio compagno, è sotto chemioterapia e ha anche il Covid. È asintomatico ma lo vedo stanco, provato. È a casa”. Le parole sono di Iva Zanicchi e arrivano dopo che lei stessa ha combattuto contro il covid-19. Raggiunta al telefono da Alessandra Menzani per Libero racconta: “All’inizio avevo male alle ossa, febbre. Il medico decide di curarmi a casa. Il saturimetro era buono, 95. Dopo due giorni mi viene un raffreddore da non respirare. Casualmente mi chiama questo ragazzo delle Iene, Alessandro Politi, per lavoro. Mi dice: ‘Ma Iva, non parli bene, vai all’ospedale a fare una Tac’. Insiste: ‘Sei come una mamma, ti ho fissato un appuntamento’. Mi ha salvato la vita“. La storia di Iva è quella di tanti e non nasconde di aver pensato, dopo la tac, scoperta una polmonite bilaterale, “io di qui non esco più“. “Non so cosa inculchino alla gente – continua a proposito dei “negazionisti”- Se tu hai patologie gravi, sa cosa fa questa bestia? Va a colpire lì. Io sono vecchia ma sana, porco cane, ma mi ha colpito in cose che avevo anni fa. Mangio male e allora mi sono venute fuori le transaminasi al fegato che non avevo”. I ringraziamenti all’ospedale di Vimercate, la volontà di donare il plasma e una certezza: “Bisogna provarlo, il Covid. Non fai un vaccino, ma ne fai dieci”.