La rete dello spagnolo nel recupero consegna i tre punti ai bianconeri, passati in svantaggio nel primo tempo (pareggio del solito Ronaldo): ottavi di finale più vicini, ma prestazione che lascia parecchi interrogativi sulla tenuta europea della squadra di Pirlo
Ronaldo-Morata e la qualificazione agli ottavi arriva: ma quanta fatica per la Juventus. I bianconeri vincono 2 a 1 in casa contro il Ferencvaros, ma solo nel recupero e dopo una prestazione decisamente negativa. Non è un caso che a regalare la vittoria a Pirlo siano ancora una volta Ronaldo e Morata: coloro che hanno segnato la quasi totalità delle reti juventine e che con prodezze individuali hanno fatto in modo da mettere i risultati davanti a partite tutt’altro che buone. E tutt’altro che buona è la gara di stasera che avrebbe dovuto essere una vetrina, una passerella per l’accesso agli ottavi senza troppa fatica. E invece di fatica la Juve ne ha fatta veramente tanta. Dopo un approccio sornione, quasi pigro i bianconeri sono pure andati in svantaggio.
Il gol del Ferencvaros è una rassegna horror, dallo scivolone di Danilo che permette a Nguen di involarsi alla marcatura di Cuadrado su Uzuni alla goffaggine di Sczeszny sul tiro dell’albanese: il mix porta al gol del vantaggio degli ungheresi. E cinque minuti dopo la Juve concede un tre contro tre che si conclude in un nulla di fatto perché il Ferencvaros è una formazione molto modesta. Poi pareggia Ronaldo, al solito, tirando fuori, al solito, un coniglio dal cilindro con un bel sinistro da fuori area sul primo palo. Però è una Juve sempre sotto ritmo nel primo tempo e sempre esposta alle ripartenze degli ungheresi: il 4-3-3 con Arthur, Bentancur e McKennnie in mezzo è un esperimento che Pirlo deve rivedere, in particolare il brasiliano ad oggi fa rimpiangere Pjanic ed è lontano dall’essere il giocatore chiave per il gioco della Juventus.
Chiave è invece Ronaldo per la Juventus: suo il gol del pareggio stasera, sua la doppietta a Cagliari, suo il gol contro la Lazio, suoi i gol che hanno suonato la carica mentre i bianconeri dormicchiavano sul pareggio contro lo Spezia. Che Ronaldo sia questo: un calciatore decisivo sempre, ovunque e in qualsiasi modo non meraviglia affatto. Meraviglia che lo debba essere sempre, anche in partite facili e basta, non solo sulla carta, che una squadra forte come la Juve dovrebbe risolvere in scioltezza senza Ronaldo. E che Ronaldo, a 36 anni, diventi una dipendenza o un alibi anche in casa contro il Ferencvaros e nelle partite normali è francamente un fattore preoccupante per la Juve.
È vero: i bianconeri prendono due pali, potrebbero far gol con Ronaldo e con i soliti regali della difesa ungherese, ma non lo fanno e se non lo beccano è perché gli uomini di Rebrov sono poca roba e non approfittano di una coppia d’emergenza come De Ligt – Danilo, ma pur sempre intorno ai 100 milioni di valutazione. Il gol vittoria arriva su una buona giocata di Cuadrado che trova Morata al centro e soprattutto una fortunatissima carambola col portiere ungherese che se la butta in porta da solo. E proprio Morata è l’altro che spesso ha tolto dalle difficoltà i bianconeri: tra lui e Ronaldo sono 14 i gol sui 19 totali della Juventus, l’80 per cento, quasi tutti decisivi. È troppo poco pendere dai piedi di due fuori classe e soprattutto una prestazione così sotto ritmo: non l’unica della stagione. La nota positiva è senz’altro la qualificazione agli ottavi che non sarebbe stata in dubbio per la verità neppure col pareggio, e parimenti il pareggio non cambia le valutazioni su una squadra che oggi non ha ancora una fisionomia precisa,