Dopo lo screening di massa, l’Alto Adige revoca il lockdown totale, che andava oltre le misure previste per le zone rosse: “Lunedì 30 novembre riaprono i negozi, i mercati, come anche i parrucchieri ed estetisti. Riprende la didattica in presenza per la prima media”, ha annunciato il governatore Arno Kompatscher. Il 4 dicembre, ha aggiunto, apriranno tutte le scuole medie, come anche bar e ristoranti, dopo ulteriori confronti con Roma sulla base di un’analisi dei dati da parte degli esperti. Secondo la Provincia di Bolzano, i dati epidemiologici sono in miglioramento e farà presa l’isolamento dei 3.400 asintomatici trovati con lo screening. Il Veneto invece cerca un modo per evitare di “perdere” la zona gialla: il governatore Luca Zaia ha approvato una nuova ordinanza anti-assembramenti, con una ulteriore stretta sulle presenze nei negozi e le code all’esterno.
L’ordinanza di Speranza – L’annuncio arriva dopo che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza con cui si rinnovano le misure restrittive relative alla Provincia autonoma di Bolzano, oltre che per le Regioni Basilicata, Liguria e Umbria che restano invece in arancione. L’ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal Dpcm del 3 novembre. Il provvedimento del ministro non è in contrasto con l’annuncio di Kompatscher: lo scorso 8 novembre infatti la Giunta provinciale aveva deciso in autonomia la zona rossa per tutta l’Alto Adige, con restrizioni più dure rispetto a quelle previste a livello nazionale, tra cui ad esempio la chiusura dei servizi alla persona. Ora quell’ordinanza viene revocata e valgono le regole previste per le aree rosse in generale.
L’annuncio dell’Alto Adige – La scelta di Bolzano è la conseguenza del successo dello screening di massa, con oltre 350mila persone che hanno effettuato il tampone rapido e più di 3300 positivi individuati. L’isolamento dei contagiati, secondo la Provincia, porterà nei prossimi 10 giorni a un ulteriore calo dei nuovi positivi e quindi alla possibilità di alcune riaperture. Kompatscher ha chiarito che le scuole superiori dovrebbero aprire in un secondo momento, verso metà dicembre, visto il loro impatto sui trasporti pubblici. Poi ha affrontato anche il tema delle vacanze di Natale e dell’apertura degli impianti sciistici: “Sapevamo che non avremo una normale stagione sciistica, un altro discorso è invece un rinvio sine die. Serve chiarezza per gli impiantisti come anche per gli albergatori”, ha spiegato il governatore, che ha ipotizzato un’apertura dello sci in una prima fase solo per i locali e quella degli alberghi in un secondo momento.
Le misure di Zaia – Introduce nuove limitazioni l’ordinanza della Regione Veneto emessa oggi. “E’ in linea con la precedente – ha annunciato il presidente Luca Zaia – non siamo in grado di creare allentamenti. Dura fino al 4 dicembre, in tempo per il nuovo Dpcm”. Una stretta riguarda le presenze nei negozi al dettaglio: in tutti gli esercizi fino ai 40 mq. di superficie di vendita può essere presente un cliente; fino ai 250 mq. un cliente ogni 20 mq.; sopra i 250 mq, uno ogni 30. Nelle code di attesa va rispettato il distanziamento di almeno un metro e il gestore è responsabile del controllo, anche dell’esterno, apponendo all’ingresso strumenti e apparecchi che indichino il numero massimo delle presenze consentite. I ristoranti invece dovranno assicurare che i menù siano su supporto digitale o con usa e getta cartaceo. Non è permessa nessuna forma di buffet. Va rispettata inoltre la distanza minima di un metro tra i clienti e presso ciascun tavolo non potranno esserci più di quattro soggetti non conviventi. La mascherina va usata in ogni spostamento all’interno del locale. “Repetita iuvant – ha commentato Zaia – perché abbiamo capito che qualcuno non aveva capito”.