La procura di Roma o quella di Pistoia. Al massimo quella di Velletri: l’importante è che non sia Firenze. Matteo Renzi vuole spostare a tutti i costi l’indagine che lo riguarda per la vicenda della fondazione Open, cioè la cassaforte del giglio magico negli anni della scalata a Palazzo Chigi. I suoi legali, gli avvocati Giandomenico Caiazza e Federico Bagattini, hanno sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale nei confronti di Luca Turco e Antonino Nastasi, i due sostituti procuratori fiorentini che hanno iscritto nel registro degli indagati il leader di Italia Viva, e i suoi ex ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti, l’impenditore Marco Carrai e l’avvocato Alberto Bianchi – il cosiddetto giglio magico – per finanziamento illecito ai partiti in relazione all’inchiesta sulla Fondazione Open. Boschi, Lotti e Carrai facevano parte del consiglio di amministrazione della Fondazione, di cui Bianchi era presidente.

Per i legali dell’ex premier la Procura di Firenze non è competente territorialmente e pertanto le carte devono essere passate ai magistrati di Roma o, in subordine, a quelli di Velletri o Pistoia. Il motivo? Il primo tra gli episodi di presunto finanziamento illecito ai partiti contestati a Renzi e agli altri indagati si sarebbe infatti consumato a Roma. Si tratta del versamento della British American Tobacco, con sede legale nella capitale, e pertanto la competenza sarebbe della procura capitolina; poi ci sarebbe il versamento della Promidis di Pomezia, località che ricade sotto la giurisdizione del tribunale di Velletri. Entrambe le donazioni sono registrate nei bilanci delle società e agli atti del bilancio di Open. In subordine, sostengono i legali di Renzi, la competenza territoriale sarebbe da individuare sempre a Roma quale sede del Pd, oppure infine a Pistoia dove è stata costituita ufficialmente la Fondazione nel 2012 da parte dell’avvocato pistoiese Alberto Bianchi, presidente di Open.

Se la Procura di Firenze dovesse accogliere la richiesta, dovrà trasmettere gli atti alla Procura ritenuta competente entro dieci giorni dalla presentazione dell’istanza e dovrà darne comunicazione agli avvocati difensori di Renzi. Se i pm Turco e Nastasi non dovessero accogliere la richiesta, i difensori, entro i successivi dieci giorni potranno chiedere – in base all’articolo 54 quater del Codice di Procedura Penale – al procuratore generale presso la Corte di Cassazione “di determinare quale ufficio del pubblico ministero deve procedere”. Il procuratore generale assunte le necessarie informazioni provvede entro 20 giorni dal deposito della richiesta. Anche nel caso in cui l’indagine dovesse spostarsi da Firenze, gli atti di indagine preliminare già compiuti sono validi e potranno essere utilizzati dal nuovo ufficio competente.

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