Uno sciopero nazionale dei trasporti è in programma mercoledì 25 novembre 2020. Lo hanno indetto le sigle sindacali Usi e Usb e riguarderà anche lavoratori nel settore della scuola e della sanità. Lo stop sarà di quattro ore: durerà dalle 8:30 alle 12:30 e potrebbe interessare potenzialmente tutte le città italiane. A rischio non soltanto bus, metropolitane e linee ferroviarie regionali, ma anche aerei, navi e treni.
Usb e Usi – Proclamato dall’Usi e da Usb pubblico impiego-scuola, “coinvolgerà altre categorie del settore pubblico, in particolare lavoratori dei trasporti e sanità“, come la stessa Usb annuncia nel suo comunicato. A livello locale invece a indire lo sciopero sul trasporto pubblico è la sigla sindacale Usb Lavoro Privato. Secondo quanto riporta il comunicato, lo sciopero “si svolgerà secondo varie modalità a seconda della città coinvolta, pur mantenendo una durata complessiva di quattro ore“. A quanto proclamato dalle due sigle sindacali, partecipano allo sciopero: “tutto il personale a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici, per tutti i comparti, aree pubbliche (compresa la scuola) e le categorie del lavoro privato e cooperativo”. Allo sciopero ha aderito anche il sindacato di Comparto Usi Surf, scuola università ed enti di ricerca.
La proposta – Il sindacato propone “un piano di messa in sicurezza e potenziamento dei servizi pubblici essenziali, quelli che servono a tutti, quelli che devono diventare il cuore della gestione di questa drammatica fase oggi, e domani del suo superamento”. Si legge nel comunicato: “L’esperienza della prima fase dell’emergenza non ha prodotto il necessario cambio di passo rispetto ad assunzioni stabili di personale e finanziamenti per mettere in atto tutte le modifiche che la “lezione” della Covid-19 ha chiaramente indicato. Era chiaro che con la riapertura delle scuole, a settembre, la curva dei contagi sarebbe nuovamente cresciuta”. “Ognuno di questi servizi essenziali deve essere messo nelle condizioni di garantire i diritti costituzionali per i quali ha ragione d’essere – salute, educazione e istruzione su tutti – e non può diventare luogo di trasmissione incontrollata del virus”, scrive Usb.