Il caso Santelli arriva al Senato. Nel giorno in cui la commissione Vigilanza ha deciso di convocare Franco Di Mare, il direttore di Rai3, la rete su cui va in onda il programma Titolo V che la scorsa settimana ha cancellato l’ospitata di Nicola Morra, a Palazzo Madama la presidente Elisabetta Casellati polemizza con Giovanni Endrizzi, senatore del Movimento 5 stelle. Il grillino è intervenuto per prendere le difese del presidente della commissione Antimafia, censurato dalla Rai dopo essere finito tra le polemiche per alcune dichiarazioni su Jole Santelli, ex presidente della Calabria deceduta nelle scorse settimane. “Una cittadina mi ha detto: cosa guardo per capire se un politico è autentico? Quando ha il coraggio di dire ciò che gli altri tacciono, anche se sa che gli nuocerà. Qual è la coerenza fra votare in commissione antimafia il codice di regolamentazione dei partiti e poi non trarne le conseguenze, visto che quella commissione dichiarava Tallini impresentabile, ma poi Tallini è stato premiato, nominandolo presidente del consiglio regionale?”, sono le parole di Endrizzi. Il senatore si riferisce al fatto che la commissione presieduta Morra aveva già indicato Domenico Tallini, recentemente arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nella lista dei candidati cosiddetti “impresentabili“. Nonostante tutto, però, il centrodestra lo aveva eletto presidente del consiglio regionale in Calabria.

Insomma, Endrizzi si limita a ricordare dati di cronaca. Ma per Casellati l’intervento del senatore M5s offende la memoria Jole Santelli. “Noi stiamo parlando di una persona che è morta, non si deve, c’è un codice deontologico di comportamento di condotta, oltre il quale non si può andare, non è possibile, non si parla di una persona defunta, non si può infangare il nome di Iole Santelli”, urla la seconda carica dello Stato. Il senatore ha quindi replicato: “Io di Santelli ho detto il contrario, o non mi ascolta o era già preparata a censurare le mie parole, ho detto che era una figura di alto profilo istituzionale”. E dire che poco prima, a parti invertite, Casellati aveva reagito in modo completamente diverso. Il senatore della Lega Pasquale Pepe era stato contestato dai banchi della maggioranza perché aveva rivendicato l’intenzione del Carroccio di disertare le sedute dell’Antimafia per protesta contro Morra. “Ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee in quest’Aula”, erano state in quel caso le parole della presidente del Senato.

Contro Endrizzi hanno protestato i senatori di Italia viva, che hanno lasciato l’aula. “Sono parole indecenti quelle pronunciate dal senatore. Devono arrivare le scuse. E’ vergognoso che l’aula del Senato si presti a un litigio su una persona scomparsa da poco, nel giorno in cui ricordiamo la battaglia contro la violenza sulle donne”, dice il capogruppo dei renziani, Davide Faraone. Dopo il botta e risposta tra Casellati ed Endrizzi, dunque, è intervenuto direttamente Morra, da giorni sotto il fuoco incrociato delle polemiche per quelle parole usate per commentare l’arresto di Tallini. “È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Il mio è un rimprovero, sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso”, era la frase pronunciata da Morra. “Io debbo chiedere scusa a tutte quelle persone che, avendo sperimentato la sofferenza di una malattia imponderabile, lancinante, che non dà la possibilità di costruire il futuro, hanno avvertito in quelle parole una offesa alla loro condizione. A quelle persone io debbo chiedere scusa, avendo pronunciato una frase sincopata, senza aver completato il pensiero, ho prestato il fianco a tutte le interpretazioni”, ha detto oggi il presidente della commissione parlamentare Antimafia. “Chiedo scusa a tutte quelle persone che si sono sentite offese – ha aggiunto – quelle parole potevano essere interpretate anche in quel modo, ma è anche vero che forse qualcuno sta strumentalizzando la questione”. Venerdì scorso Morra aveva saputo all’ultimo secondo di essere stato censurato da Rai 3, che aveva previsto un suo intervento durante la trasmissione Titolo V. Della vicenda si occuparà la commissione Vigilanza, che intende audire il direttore di rete Di Mare per capire cosa sia accaduto e perché Morra sia stato ‘accompagnato‘ fuori dagli studi all’ultimo secondo, poco prima di entrarvi.

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