“Io probabile commissario alla Sanità in Calabria? Mi faccia un’altra domanda. In ogni caso, mia moglie non ha assolutamente nulla contro Catanzaro. Anzi, siccome è da ieri notte che ne stiamo parlando, mi ha proprio terrorizzato avvertendomi: ‘Non ti permettere di dire che io abbia qualcosa contro la Calabria’. Quindi, eventualmente, nel caso mia moglie sarebbe d’accordo”. E’ la risposta ironica che il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, dà al giornalista Simone Spetia, nel corso di “24 Mattino” (Radio24), a proposito dell’ipotesi circolata su una sua possibile nomina a commissario della Sanità in Calabria, dopo che stanotte il Cdm si è concluso senza alcuna designazione.
Miozzo si pronuncia sulle polemiche relative alla riapertura degli impianti sciistici: “In questo momento, alla luce di questi numeri di decessi e di nuovi contagi e considerando che stiamo nel pieno dell’epidemia, direi che è un po’ azzardato chiedere di aprirli. Dovrebbe comunque essere un’operazione coordinata con l’Europa, quindi per l’ennesima volta dovrebbe essere la dimostrazione di una Ue che sa prendere una posizione congiunta, visto che gli impianti non stanno solo in Italia”.
Poi ribadisce la sua posizione sulla scuola: “Io esprimo la voce del Cts: considerando i dati, valutando i numeri e guardando quello che gli altri Paesi intorno a noi hanno fatto, riteniamo che l’apertura delle scuole non sia a rischio zero, ma sicuramente ha un rischio minore rispetto a quello di lasciare i ragazzi in giro nei centri commerciali o al bar senza regole. Mi riferisco proprio alla salute psicofisica dei ragazzi. Non è pensabile lasciare milioni di ragazzi alla didattica a distanza per un anno intero – spiega – Quest’anno avremo dei liceali che avranno la maturità, avendo fatto soltanto un mese di scuola in presenza. E’ inaccettabile. L’ipotesi di riaprire le scuole il 9 dicembre potrebbe essere una buona opzione. E’ ovvio che bisogna garantire il rientro a scuola in un contesto di sicurezza. Ripeto, il rischio zero non c’è da nessuna parte, a meno che non si pensi di vivere isolati sotto una campana di vetro in cima a una montagna”.
Circa il Natale, il coordinatore del Cts è netto: “Continuiamo a ribadire che questo maledetto virus rende incompatibili le relazioni sociali, che sono, di fatto, pericolose soprattutto per le persone più fragili. Quindi, questo Natale dovrà essere un giorno di intimità, anzi, se possibile, un giorno ordinario. E’ orrendo immaginare un cenone natalizio con la gente con la mascherina in casa e distanziata di un metro e mezzo. Non solo è anti-sociale, ma è proprio anti-tutto. Però queste sono le regole”.
Riguardo al tracciamento, ormai saltato per l’alto numero dei contagi, Miozzo auspica che torni a essere efficiente con un decremento dei casi. E torna a invocare sanzioni per chi non rispetta le regole: “La maggior parte delle persone tiene comportamenti virtuosi, dimostrando di aver capito la gravità del problema. E poi ci sono sempre i soliti cretini che se ne fregano. Questi vanno sanzionati. Come dice un proverbio, la madre dei cretini è sempre fertile, però se vogliamo salvare l’economia, attualmente così sofferente, dobbiamo essere rigorosi. Cioè sanzionare chi non rispetta le regole”.